Claustromania

Roma

Claustromania è la mostra che vede impegnati gli artisti Riccardo Monachesi, Giovanna Martinelli, Ninì Santoro e Mara van Wees, a cura di Daniela Gallavotti Cavallero, nell’ex convento di Sant’Alessio all’Aventino a Roma e che inaugura il 16 ottobre 2019. Il titolo della collettiva non ha nulla a che fare con un riferimento patologico, ma allude una condizione umana protetta nella contemplazione, nella preghiera e nello studio cui si dedicavano, nel passato, in questo posto, i monaci, attraverso una volontaria reclusione, condizione che ha caratterizzato anche la vita di Sant’Alessio. Nel chiostro dei Santi Bonifacio e Alessio, luogo che accoglie le opere, si respira un’aria meditativa nella riservatezza di una pace avvolgente; il chiostro è scandito da alberi di arancio e da un pozzo al centro. I quattro artisti si sono misurati quindi con un luogo silenzioso e segreto fino ad entrarvi in empatia, hanno creato sculture e installazioni site-specific. L’evento, è volutamente territoriale, in quanto organizzato da istituzioni, artisti e curatrice tutti abitanti all’Aventino: le istituzioni coinvolte sono AdA – Associazione Amici dell’Aventino e l’Istituto Nazionale Studi Romani, con la collaborazione di Letizia Lanzetta, direttore dell’Istituto che ha sede proprio nel convento. Giovanna Martinelli espone L’alleanza e Phi, una struttura architettonica caratterizzata da un forte segno grafico, quasi una scrittura. Riccardo Monachesi riflette sul viaggio e sull’elemosina con le conchiglie riferite a San Giacomo che contraddistinguono il pellegrinaggio e con ciotole che alludono alla meditazione di Sant’Alessio. I passi del pellegrino sono impressi nella creta come orme d’oro e d’argento. Ninì Santoro presenta l’Ulisse in ferro e inox perché per l’artista Alessio è un Ulisse cristiano nel suo viaggiare. Quest’opera è accompagnata dalle opere dei due Templari: il Gran Maestro Jacques de Morleais, giustiziato per ordine di Filippo IV di Francia, e il sodale Montfleury, alludendo al vicino complesso del Priorato. Mara van Wees si concentra sul tema della scala grazie alla circonferenza e al triangolo equilatero: forma delle salite malferme e irregolari fatte di frammenti infinitamente sovrapponibili, alludendo alla piramide Cestia. Ed insieme espone le Planimetrie di corti immaginarie, sculture che dialogano con il chiostro e con le iscrizioni marmoree sulle pareti. Durante il Rome Art Week vi saranno incontri con gli artisti ed altri operatori culturali, visite guidate e presentazioni.

Il 22 ottobre, alle ore 11.30, si svolgerà il dibattito Open box, dalla land art al parco scultoreo urbano, a cura di Roberta Melasecca e Mara van Wees: si discuterà della centralità della scultura nella natura e nel contesto urbano, del suo ruolo sociale e del potere persuasivo del site-specific. Interverranno e illustreranno i loro progetti artisti, curatori, e paesaggisti. Per l’occasione sarà presentato Open box, il progetto artistico e culturale di AdA (Associazione Amici dell’Aventino) per piazza Albina, si vuole creare uno spazio espositivo temporaneo per sculture e installazioni al fine di dare la possibilità ad artisti di esporre le loro opere all’aperto. Sempre il 22 ottobre, alle ore 15.30, avrà luogo la tavola rotonda presieduta da Claudio Strinati e Riccardo Monachesi con la partecipazione di Edoardo Sassi e Diletta Borromeo: Il contemporaneo incontra l’antico, Caso o necessità? La tavola rotonda prende spunto dalla presenza delle sculture in mostra e intende discutere di altri casi in cui antico e contemporaneo si sono trovati accostati in proposte museali o espositive. Ci si domanda: è una necessità contingente per attrarre nuovo pubblico o un’autentica urgenza culturale?

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