Quando il sogno si fa marmo

 

Dopo aver ospitato Igor Mitoraj e Manolo Valdés, quest’estate Pietrasanta si ricopre di nuove sculture, presenze oniriche, ora colorate e appariscenti ora bianche e incontaminate. Cuore pulsante d’arte e crocevia di scultori internazionali, il meraviglioso capoluogo versiliano ospiterà fino al 29 settembre un’esposizione unica e inedita di un grande artista, Pablo Atchugarry.
Di fama internazionale e con una ricca produzione di sculture monumentali sparse in numerosi luoghi pubblici in Europa e in America, è in Italia che il Maestro uruguayano ha dato una svolta fondamentale alla sua opera. La scoperta del marmo nel 1979 e la visita alla Cava del Polvaccio, nota come la cava di Michelangelo, conquistano Atchugarry, che inizia a lavorare il blocco marmoreo seguendo la lezione michelangiolesca, liberando la forma intrappolata nella materia e rivelandone la natura più intima, l’anima immateriale. Il linguaggio artistico di Atchugarry, pur ispirandosi ad archetipi della statuaria classica, rinascimentale e barocca, si sviluppa in forme astratte assolutamente inedite e contemporanee. Un’estetica armoniosa che si schiude in composizioni ascensionali delicate nei colori morbidi e traslucidi del marmo e in quelli più brillanti e decisi delle sculture in bronzo dipinte.
E’ la Galleria d’arte Contini a presentare questo nuovo appuntamento di interesse internazionale per l’arte e per la scultura, proponendo una ricca selezione di più di trenta opere appartenenti alla produzione artistica di Pablo Atchugarry degli ultimi quindici anni.
Nella piazza del Duomo sfilano cinque sculture monumentali, tra cui le maestose Naturaleza e Preserve the Dream in marmo statuario di Carrara, le cui linee eleganti e leggere sembrano ispirarsi alla fluidità e al dinamismo degli elementi naturali. La rassegna si estende al caratteristico complesso ecclesiastico di Sant’Agostino, dal sagrato della chiesa – dove il colore intenso e acceso della patina rossa della bronzea Fiore si accosta al bianco candido e brillante di Destine – continuando per tutta la navata fino all’altare. Se nella chiesa primeggiano i marmi policromi, nelle Sala dei Putti e nella Sala Capitolo si possono ammirare le audaci sculture in bronzo dipinte con vernice per automobili. In questi ambienti raccolti sono state sapientemente disposte opere in cui la cifra stilistica di Atchugarry si esprime nella piccola dimensione, con una ricca varietà di forme dinamiche e colori che vanno dal blu intenso e luminoso di El Abrazo al nero seducente di ElevationSul suggestivo pontile di Marina di Pietrasanta domina incontrastata Search of the Future, luminosa scultura in acciaio dalle forme tese ed allungate, la cui superfice bagnata dalla luce riflette i colori intensi del cielo e del mare sublimandoli in una commistione iridescente tra opera e paesaggio. La scultura di Atchugarry investiga sapientemente la complementarità e la polarità di naturale ed artificiale, vuoto e pieno, spazio e forma, realtà e riflesso, figurazione ed astrazione, attraverso una poetica che celebra l’espressione artistica come slancio irrinunciabile verso l’assoluto.

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