Ottocento – L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini

Forlì

La mostra forlivese ai Musei San Domenico del 2019 si occuperà della grande arte italiana dell’Ottocento nel periodo che intercorre tra l’ultima fase del Romanticismo e le sperimentazioni artistiche del nuovo secolo, tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.

La locuzione attribuita a uno dei protagonisti del nostro Risorgimento, Massimo d’Azeglio, «Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani», rimane in sé un’espressione chiave di riflessione sulla nostra storia: come sia stata costruita e creata l’identità nazionale negli anni che hanno fatto seguito all’Unità d’Italia, come sia stata raffigurata l’autobiografia di una nazione, come gli italiani, prima divisi in diverse realtà politiche, sociali e culturali locali, abbiano vissuto l’aspirazione e la realtà di diventare un solo popolo, condividendo una storia comune.

Ricostruire attraverso la pittura e la scultura le vicende dell’arte italiana nel mezzo secolo che ha preceduto la rivoluzione del Futurismo consente di capire criticamente come l’arte sia stata non solo un efficace strumento celebrativo e mediatico per creare consenso, ma anche il mezzo più popolare per far conoscere agli italiani i percorsi esaltanti e contraddittori di una storia antica e recente caratterizzata da slanci comuni e da forti tensioni e divisioni. L’arte è stata un formidabile laboratorio per far conoscere e riscoprire le meraviglie naturalistiche del ”bel paese” e quelle artistiche delle città che le esigenze della modernità stavano irrimediabilmente trasformando, per presentare la varietà e il fascino degli usi e costumi delle diverse identità locali, per trasmettere l’eccellenza di tecniche artistiche di epoca rinascimentale, ancora richieste in tutto il mondo.

Grazie a una selezione di opere eccellenti le sezioni della mostra forlivese ricostruiranno, attraverso un viaggio immersivo nel tempo e nello spazio, i percorsi dei diversi generi: quello storico, la rappresentazione della vita moderna, l’arte di denuncia sociale, il ritratto, il paesaggio e la veduta, temi culturali e sociali nuovissimi, di impatto popolare e dal significato universale.

La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consentiranno di ripercorrere le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato il corso dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento e alle soglie del nuovo secolo, in una coinvolgente dialettica tra tradizione e modernità. Si passerà dall’ultima fase del Romanticismo e del Purismo al Realismo, dall’Eclettismo storicista al Simbolismo, dal Neorinascimento al Divisionismo presentando i capolavori, molti dei quali ancora da riscoprire, dei protagonisti di quei tormentati decenni. Tra gli artisti in mostra nomi quali Hayez, Segantini, Domenico e Gerolamo Induno, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Canonica, Fattori e molti altri.

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