I sogni di Akira Kurosawa

Sogni (夢 Yume) è un film del 1990 diretto da Akira Kurosawa (1910-1998), composto da 8 episodi. Ispirandosi alle proprie visioni e sogni notturni, con note del realismo magico, il regista ha ripercorso la sua vita, dall’infanzia fino alla vecchiaia. Qui ritroviamo un estratto di Corvi – di cui è possibile vedere l’intero video qui – nel quale Kurosawa, nelle vesti di uno studente d’arte, visita una galleria dedicata a Van Gogh, e viene letteralmente inghiottito da uno dei suoi dipinti. Un fascino che non si può spiegare a parole e che nel vederlo si desidera vivere in prima persona, passeggiando tra i colori e le pennellate frenetiche del genio olandese. Van Gogh, interpretato da un irriconoscibile Martin Scorsese non si dà pace, è sfuggente, veloce, non si può fermare. Deve continuare a inseguire il sole, la luce giusta. Il grido di una locomotiva a vapore accompagna il suo cammino, fino a scomparire nel suo campo di grano, mentre i corvi oscurano minacciosi il cielo azzurro. Se l’effetto visivo basta da solo a cullare il sogno, Kurosawa aggiunge un accompagnamento musicale tra i più intensi mai composti prima. Le Gocce di Chopin in Prelude No. 15 in D-flat major le sentiamo dall’inizio alla fine: prima delicate, poi a devastare qualsiasi possibilità di calma interiore, per poi tornare a ticchettare contro un vetro immaginario. Sogni è un esempio di abilità artistica eccelsa. Oggi la tecnologia della Realtà Aumentata e Virtuale permettono di fare quello che Kurosowa, insieme a George Lucas, che ha curato gli effetti speciali, ha fatto quasi trent’anni prima. Ma il lirismo e la poeticità raggiunti dal maestro giapponese sono qualcosa che neanche la tecnologia più sofisticata può concepire.

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