Il futuro è stupido

Hans-Ulrich Obrist sostiene che agli artisti bisogna fare molte domande e mai imporre idee, promuovendo la figura del curatore come vero e proprio catalizzatore, una personalità che quindi riesca a creare connessioni tra le persone, come tra gli artisti e il loro pubblico, analogamente a quanto affermato, diversi anni prima, da Eugène Delacroix, secondo cui ”un’opera d’arte è un ponte tra l’artista e lo spettatore”: con la sua personale Il futuro è stupido, a cura di Giuditta Elettra Lavinia Nidiaci, in scena fino al 19 gennaio da FACTO, primo art-coworking in Toscana, Marco Angelini ha abbracciato a pieno lo spirito del luogo, con le sue limpide e rigorose opere che trovano spazio, sorprendentemente senza fatica, in una realtà nuova ed eterogenea, aprendosi ad un pubblico che va oltre la consueta fruizione dell’arte contemporanea. L’arte di Marco Angelini infatti, pone il suo accento sugli altri, e quindi, su più larga scala, su di una comunità: le sue sue campiture piatte di colore sono personali, poiché riflettono le impressioni e i ricordi dei suoi numerosi viaggi (spesso anche dei veri e propri oggetti, utilizzati nelle opere stesse) che si accumulano e rimescolano amalgamandosi con impressioni altre, quelle del luogo che l’artista vive di volta in volta nel suo presente; il dolce monito di Angelini è un invito agli altri a vivere il proprio tempo con placidità, con cura per il ricordo, coscienza per il presente e l’occhio al futuro non assonnato, ma neppure euforico e ansiogeno. FACTO (Fabbrica Creativa Toscana), ha fatto della coralità e accoglienza nell’arte la sua cifra stilistica, si tratta difatti del primo co-working diffuso dedicato alla promozione della cultura, che ha aperto le sue porte nel maggio del 2018 nel cuore di Montelupo Fiorentino, tra un antico mulino del ‘700 e una antica fornace ceramica a ridosso del bastione murario lungo il fiume Pesa, e che ha come mission un nuovo modo di condividere l’arte: arte come motore del cambiamento, non solo della città ma di tutto il territorio locale, la vocazione di FACTO è infatti quella di ospitare artisti affermati che possano interagire senza fatica con artisti emergenti, creativi e liberi professionisti, creando un nuovo network di professionalità e di sinergie. FACTO incontra artisti, curatori, giornalisti, formatori, illustratori, e grafici per costruire insieme a loro una nuovo centro nevralgico dedicato alle arti visive e alle nuove professionalità creative. Info: www.facto.land

 

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