In seguito a un restauro durato un anno, la Méta-Harmonie II di Jean Tinguely suonerà di nuovo

Basilea

Rottami di metallo e strumenti musicali come organi meccanici di un’enorme macchina per suonare musica; tenuti insieme da centinaia di viti, bulloni, cinghie e molle costituiscono lo scheletro della Méta-Harmonie II di Jean Tinguely, una delle sue quattro sculture cinetiche e sonore, le Méta-Harmonies, cugine delle Méta-Matics, le macchine per dipingere. Pensata per scricchiolare, sbatacchiare, gemere, sferragliare, cigolare, suonare, ha trascorso un anno in silenzio. Realizzata nel 1979, dopo quasi quattro decenni di attività le parti meccaniche sbattendo le une contro le altre avevano causato gravi abrasioni; i tasti originali del pianoforte erano usurati, le corde strappate e i martelletti rotti; la figurina di uno dei nipoti di paperino, che rimbalzava sui tasti del pianoforte, era rovinata e lacerata. È stato condotto un restauro conservativo per ripristinare la Méta-Harmonie II in modo che fosse il più  possibile simile al suo stato originario: intervistando gli ex assistenti dell’artista, storici dell’arte e musicologi, recuperando fotografie d’archivio della sua prima performance, e facendo affidamento a una registrazione audio fatta durante la  presentazione del lavoro nel 1982 alla Tate Modern di Londra per recuperarne i suoni originali. È stata inoltre sviluppata una resina sintetica da applicare sui componenti per renderli più durevoli senza alterarne l’aspetto e il team ha ripristinato vari nastri adesivi colorati che collegavano le percussioni alle levette. Il restauro è durato un anno e ogni intervento realizzato è comunque reversibile. Marcus Broecker, il curatore senior dello Schaulager Museum di Basilea, lo ha supervisionato in collaborazione con la collega Carole Maître e Jean-Marc Gaillard, conservatore del Museo Tinguely ed ex assistente dell’artista. La scultura ha recuperato la sua piena magnificenza cinetica e acustica, e il suo baccano sarà di nuovo udibile al Museo Tinguely a Basilea dal 24 novembre. Qui il video del restauro: www.schaulager.org