La sigla alfanumerica F4, o indifferentemente effe4, definisce da appena qualche mese un gruppo di artisti, che si sono uniti per affrontare e vivere al meglio la loro arte e la magica quanto faticosa professione dell’artista. Sono quattro tutti milanesi d’adozione e di occasione, arrivando a Milano per crescere nella loro arte e mestier e qui si sono incontrati, provenendo da diverse parti dell’Italia e oltre, come Alì Hassoun, nato e cresciuto a Sidone in Libano. Gli altri sono Massimiliano Alioto, Giuseppe Veneziano e Vanni Cuoghi, i primi da due regioni del nostro sud, Puglia e Sicilia, e l’ultimo dalla Liguria. I loro nomi sono noti nel mercato dell’arte, hanno diverse esposizioni personali e prestigiose alle spalle da raccontare. Si conoscono, si frequentano da tempo e si confrontano sulle tematiche dell’arte e sul senso della propria, un’arte figurativa e contemporanea non contaminata da concettualismi esasperati e tendenzialmente poco fertili. Questo sentire comune e la piacevolezza dell’incontro li unisce in un colorito sodalizio umano e artistico che li porta in questi giorni a presentarsi insieme con la galleria Studio Guastalla a GrandArt, la più giovane fiera d’arte moderna e contemporanea di Milano, che strizza l’occhio alla grande tradizione della storia dell’arte italiana, alla pittura e dunque al figurativo contemporaneo. Al secondo anno di vita e diretta anche quest’anno dal giornalista e critico Angelo Crespi, GrandArt è la nuova fiera d’arte milanese, che al suo debutto lo scorso 2017 ha attirato una grande attenzione e un caloroso consenso. La location è lo spazio di The Mall nel pluripremiato quartiere di Porta Nuova, dove il rinnovo della contemporaneità pensata per gli spazi urbani non trova pausa, tra grattacieli e aree verdi come la neonata Biblioteca degli Alberi. GrandArt apre tra pochi giorni, in calendario per il prossimo week-end dall’8 all’11 novembre e registra un aumento del 20% di gallerie che decidono di esporre. Tra queste lo Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea di Ettore e Silvia Guastalla, da decenni concentrata sui capolavori dell’arte storicizzata e che in questa occasione si rinnova con uno sguardo attento all’ arte contemporanea, scegliendo e privilegiando quella figurativa e pittorica degli F4. Abbiamo rivolto agli effe4 qualche domanda, in attesa di vedere le loro opere a GrandArt.
Siete artisti già affermati da diverso tempo, presenti sul mercato dell’arte contemporanea… dunque che idea è quella di unirvi ?
«L’idea del gruppo è nata in modo naturale e non programmatico. Ci siamo accorti che, continuando ad incontrarci alle mostre o a casa di amici comuni, avevamo sempre più voglia di condividere idee e opinioni. Ci conosciamo tutti da tanto, ma l’idea di un gruppo è venuta ad Ali. Credo che la contemporaneità abbia un problema sulle modalità di linguaggio: abbiamo straordinari mezzi di comunicazione ma, paradossalmente, li usiamo nel modo sbagliato. Credo che ci sia bisogno del dialogo e del suono della parola, dello scambio e della condivisione. Alla fine è come se abitassimo la stessa casa, ma la finestra di ognuno dà su un paesaggio diverso. Il mestiere dell’artista è costellato di gioie, entusiasmi, dolori, sconfitte e frustrazioni che solo un altro artista può comprendere. Il confronto e il conforto con i propri simili è normale, auspicabile e fondamentale. L’artista è un cieco con la lanterna: non sa dove sta andando, ma, durante il proprio cammino, illumina la strada al mondo. Tutto è nato in modo spontaneo e molto naturale. Alla fine facciamo tutti la stessa strada, ma ognuno con la sua bici: il racconto del nostro percorso parlerà delle stesse cose, ma le visioni e le immaginazioni saranno per forza diverse.
La vostra idea è nuova e interessante, ma comunque diversa da quello che è oggi un individualismo a tratti esasperato da parte degli artisti contemporanei. Chi ha creduto in voi e chi vi sostiene professionalmente come gruppo ?
«I gruppi, nella Storia dell’Arte, si costituivano perché c’erano obiettivi e idee comuni da sviluppare. Ma prima ancora gli artisti erano amici, si incontravano negli stessi caffè o trattorie e la frequentazione quotidiana era alla base di tutto. Queste basi devono essere ricostituite. Silvia e Ettore Guastalla hanno compreso bene questa nostra esigenza e hanno deciso di supportare questo progetto presentando il gruppo a GrandArt».
Il vostro nome F4 ha un significato?
«Il nome Effe4 è una sigla che racchiude in se molti possibili significati.
Effe4 sono i Fantastici 4 supereroi dei fumetti Marvel, sono le quattro f che stanno per quattro modalità della Figurazione, quattro Fantasie, quattro Forme per rappresentare, quattro Finzioni per raccontare, ognuno a suo modo, questo nostro surfare il quotidiano contemporaneo».
Gli effe4 sono quindi una realtà nuova ed appena nata, quando e dove potremmo vedervi? In quale occasione ?
«Esponiamo a GrandArt per la prima volta tutti insieme nello stand della Galleria Studio Guastalla».
Quale progetto pensate di affrontare subito dopo GrandArt o quali progetti sperate di intraprendere?
«Dal momento in cui ci siamo fatti fotografare sul tetto del Duomo di Milano e che abbiamo parlato della nascita di un gruppo, abbiamo suscitato molta curiosità. Ci sono delle proposte che stiamo valutando, ma a me piacerebbe molto progettare, con i miei amici, una mostra in uno spazio istituzionale. Un luogo che diventi motivo di incontro e di scambio di idee tra noi e tutti gli amanti dell’Arte. Un giardino della Pittura e della Parola».
Dal 9 al 12 novembre, info: www.grandart.it