Andrea Jemolo, Walls

Sono orami quasi invisibili per i romani che tutti i giorni ci passano davanti o le attraversano, parliamo delle Mura aureliane che cingono per 15 chilometri Roma. Un monumento unico in tutto il mondo che si è plasmato all’interno dell’architettura cittadina. Spesso si incontrano interi segmenti di mura abbandonati in luoghi isolati, altre volte le stesse mura sono inglobate in costruzioni successive. Prova a raccontare questa storia il fotografo Andrea Jemolo in mostra fino al 9 settembre all’Ara pacis con il progetto Walls. Commissionato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale, la serie si pone in continuità con le documentazioni che fra ottocento e Novecento sono state realizzate sull’antico monumento.

Come scrive Marco Lodoli nel suo testo per il catalogo della mostra: ”Le mura stanno ancora lì, meravigliose, sconfitte, poetiche nella loro possente resa, e il romano quasi non ci fa più caso, come se quel serpentone fosse parte di un paesaggio eterno e indifferente, una ruga del tempo, una malinconia abituale. Poche opere al mondo sono altrettanto grandiose e malinconiche, altrettanto tragiche e belle, capaci di insegnare tante cose o forse una cosa sola, ma decisiva: che dalla vita non ci si difende”. Info: www.arapacis.it