Il monolite di Edoardo Dionea Cicconi è installato nella casa di Galileo

Firenze

Non è un caso che il lavoro site specific di Edoardo Dionea Cicconi, Special project della galleria Operativa Arte Contemporanea, Monolith, catching spaces, è stato pensato per la fiorentina villa dell’Ombrellino. Galileo Galilei è lì che ha vissuto nel mentre scriveva forse il suo libro più influente: Dialogo sui massimi sistemi. Non è un caso perché è proprio a quell’ordine cosmico indagato dallo scienziato che l’installazione di Dionea si rivolge. Nella sala un monolite primordiale si impone ai visitatori, un basamento regge una scultura composta da strati di vetro sovrapposti. Fra gli strati scopriamo il primo elemento che rompe la rigidità delle perpendicolarità. Linee curve e linee rette si fondono quindi a costruire un vocabolario universale in grado di evocare ogni forma terrestre. Ai lati del monolite due fotografie in bianco e nero piegano lo stesso spazio dell’ambiente suggerendo altre temporalità.

Una composizione musicale creata dallo stesso Dionea sottolinea il principio della nascita. Un crescendo, un suono elementare-primordiale cui si sovrappongono gradualmente vibrazioni sempre più intrecciate sino a costruire una melodia complessa che replica, a livello sonoro, la struttura fisica dell’installazione articolata su molteplici livelli.