Psichedelia ce n’è?

Letture psichedeliche e dove trovarle. Citofonare Eris edizioni, casa editrice torinese nata nel 2009, che a distanza di pochi mesi l’uno dall’altro, dà alle stampe due volumi a fumetti – Psycho e Crawl space – che sembrano essere stati realizzati in un universo parallelo. Dietro alle due pubblicazioni ci sono altrettanti autori, diversi tra loro, caratterizzati (entrambi) da una cifra stilistica molto alta. Due artisti visivi i cui lavori meritano di essere conosciuti ma, soprattutto, approfonditi. Al di là del ”mero” fumetto.

Partiamo da Gianluca Lerici, nato a La Spezia nel 1963, conosciuto col nome d’arte di professor Bad trip, che con questo pseudonimo firma Psycho (bianco e nero, cartonato, 112 pagine, 16 euro). Scomparso prematuramente nel 2006, lasciando in eredità un’incredibile produzione, Lerici ha uno stile inconfondibile, tra psichedelia e cyberpunk, ponendo la sua creatività al servizio di pittura e scultura, mail art e serigrafia, fanzine e fumetti. In particolare, questo volume contiene Psycho e la storia breve – mai ripubblicata addirittura dal 1996 – dal titolo Kathodic karma. Contrassegnato da un segno tanto schietto quanto visionario, il lavoro in questione («sarà bene chiarirlo subito: non ha nulla a che spartire con l’omonimo capolavoro della suspense di Alfred Hitchcock e neppure con la morbida psichedelia ”peace and love” degli anni sessanta», scrive Vittore Baroni, artista, critico e musicista, nell’introduzione) non è un semplice fumetto, e si distingue come vero e proprio atto creativo capace di forzare i limiti del mezzo espressivo per schiudere le porte della percezione. Aprendo la mente del lettore e scaraventandolo oltre confini poco esplorati. Psycho – «ambientato nel 2020, sembra realmente il mondo che stiamo vivendo oggi», scrive Marco Cirillo Pedri, artista, grafico e curatore – è un viaggio intenso nell’immaginario di Lerici, dove ogni singola tavola è pregna di evocazioni e rimandi. Dal beat-hippie al punk degli anni Settanta, dall’industrial culture fino all’hardcore degli Ottanta: un caleidoscopio di visioni con protagonisti robot semi umani e oscure divinità pagane, freaks e creature aliene; sullo sfondo, megalopoli contraddistinte da strutture labirintiche, cavi elettrici, piante mutanti e microrganismi.

Mondi lontanissimi. Meglio ancora, universi paralleli. Come quelli tratteggiati dall’artista e fumettista canadese Jesse Jacobs – Safari honeymoon (2015) ed E così conoscerai l’universo e gli dei (2017), tra i suoi lavori più noti in Italia, pubblicati sempre da Eris edizioni – nella sua ultima fatica Crawl space (colori, cartonato, 84 pagine, 15 euro). Quella raccontata è la storia di Daisy, una ragazzina da poco giunta in città, che casualmente scopre un intero universo custodito nell’oblò della lavatrice della sua nuova abitazione: un’incredibile mondo parallelo caratterizzato da colori psichedelici nel quale immergersi per scappare dalla realtà («esistono vari mondi conosciuti, oltre a quello fisico. Pochissimi individui si sono affacciati su questi piani più elevati. L’accesso a certi livelli di realtà è limitato e solitamente riservato a esseri particolarmente illuminati»). Ma gli eventi assumeranno una piega decisamente inaspettata, sia per Daisy («che le prende? Sempre distante, con lo sguardo fisso. Trascorre troppo tempo nella lavatrice», dicono i suoi coetanei) sia per il lettore, che deve partecipare a questo viaggio introspettivo senza farsi troppe (inutili) domande. Certo, stiamo parlando di un graphic novel che fa leva su un linguaggio innovativo, visivamente distorto, dove l’invasione di un mondo altro, la collisione che interessa due habitat naturali, fa riflettere e, in qualche modo, riporta alle cronache attuali. Da qui sì l’interrogarsi sulla realtà delle relazioni (inter)personali, dove socialità fa rima quasi soltanto con social. Ma andando oltre ecco emergere questioni legate all’identità, alla percezione, all’autodefinizione e alla crescita individuale. Colori che esplodono, quelli di Jacobs. Provare per credere.

Info: www.erisedizioni.org

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