La sfilata di Gucci si ispira al Post human ma c’è ci pensa al Rinascimento

Milano

Durante la settimana della moda a Milano Gucci ha presentato la sua nuova collezione. A sfilare sulla passerella non solo modelli ma anche le teste degli stessi modelli messi a mo’ di borsetta sotto il braccio. L’idea è di Alessandro Michele, il direttore creativo del brand, che con l’evento ha voluto rendere omaggio a Donna Haraway, pioniera della cyberg femminismo, e soprattutto al suo famosissimo testo A Cyborg Manifesto: Science, Technology, and Socialist-Feminism in the Late Twentieth Century.

L’idea però non è stata accolta con favori positivi, Giorgio Armani, per esempio, si è detto preoccupato da questa deriva spettacolare della moda, ma non tutti sono del suo stesso parere. Subito dopo la sfilata è infatti partita su Instagram la Gucci challenge nella quale sono stati tutti invitati a fotografarsi con una testa sotto il braccio. A partecipare anche Maurizio Cattelan che sul suo Instagram ha postato una foto del suo volto nelle mani di Giovanna Battaglia. Come fa notare però la rivista statunitense Hyperallergetic il riferimento più vicino della sfilata non è tanto il post human di Haraway quanto il rinascimento italiano ed europeo, genere conosciuto e particolarmente amato da Alessandro Michele.