Alla galleria NMcontemporary la mostra di Giacomo Costa, tra immaginazione e realtà

Principato di Monaco

Fino al 12 marzo la galleria nm>contemporary ospita la personale di Giacomo Costa, Atmosfera Zero. La mostra è il frutto di una ricerca che ha tenuto l’artista impegnato circa quattro anni, partita dall’analisi di programmi d’animazione. L’arte di Costa è da sempre attraversata dal rapporto ambiguo tra immaginazione e realtà, sogno e verità, natura e tecnologia che conduce alla creazione di atmosfere rarefatte e ambientazioni sospese. Questa mostra, non a caso, si sviluppa attraverso i quattro elementi naturali: acqua, aria, terra e fuoco, quest’ultimo per la prima volta è affrontato dall’artista in maniera esplicita, sotto forma di vere e proprie esplosioni. La rassegna nasce inoltre dal desiderio di dar vita agli scenari della sua infanzia attraverso la realizzazione di schermi sui quali un paesaggio si modifica a ritmi lentissimi, in un movimento quasi impercettibile. Nonostante le immagini di Costa siano completamente realizzate al computer, il risultato sorprende per la somiglianza a veri e propri quadri viventi, nei quali è possibile ritrovare gli elementi della tradizione del paesaggismo. «Il desiderio di concretizzare e rendere credibili le mie storie – racconta l’artista – si sviluppa in un modo di fare arte verosimilmente surreale, se così possiamo dire». Non solo scenari hi-tech, quindi, ma anche richiami alle opere del vedutismo, del romanticismo e del simbolismo, con forti richiami sia ai maestri francesi che tedeschi come Chevalier Volaire, André Maire e Caspar David Friedrich. Ed è questa una delle principali caratteristiche di Costa, l’abilità di fondere la sapienza della tradizione con l’avanguardia del progresso. Costa, artista fotografo e scenografo fiorentino classe 1970, è entrato a far parte della collezione permanente del Centre Pompidou e ha presentato mostre in diverse istituzioni e musei, tra cui un’importante collettiva al Leopold Museum di Vienna che includeva artisti del calibro di René Magritte, Gerard Richter e Andy Warhol. Info: www.natolimascarenhas.com