Isgrò ritira le accuse di plagio nei confronti di Roger Waters

Milano

Era l’inizio dell’estate scorsa quando lo storico membro dei Pink Floyd, Roger Waters, pubblica il suo nuovo album d’inediti. Si intitola Is This The Life We Really Want? ed è l’unica frase che si legge sulla copertina del disco, il resto della cover è invece cancellato da strisce nere che coprono totalmente il resto delle parole. Il lavoro ha suscitato l’attenzione di un artista italiano Emilio Isgrò che vista la copertina ha denunciato per plagio lo stesso Waters. Il giudice di Milano Silvia Giani a luglio aveva posto lo stop alla vendita del disco: la copertina, il libretto illustrativo e le etichette dell’album sono state messe sotto ipotesi di plagio.

Ora Isgrò ha ritirato le accuse, almeno così dice la Sony music Italia, l’etichetta del disco di Waters.  L’artista, scrivono «riconosce con piacere che la buona fede di Waters non è in discussione e il fatto che, come da Waters stesso dichiarato, questo materiale grafico è stato sviluppato da lui stesso e dai suoi creativi collaboratori, in modo indipendente dall’opera di Isgrò». Del resto lo stesso artista aveva sempre dichiarato di ammirare il lavoro di Waters, aveva infatti detto l’estate scorsa «Quello che si è verificato è un plagio palese delle mie opere, tra cui Cancellatura e Il Cristo Cancellatore del ’64. Al di là di questo, Roger Waters è un artista che ammiro e che mi piace molto. E magari, un giorno, avremo anche occasione di incontrarci». Waters dal canto suo ammette che con queste accuse ha avuto modo di conoscere e apprezzare il lavoro dell’artista italiano.