Ha aperto il 17 dicembre a Milano il MAUA, Museo italiano per l’arte urbana aumentata. Si tratta di museo a cielo aperto, che comprende una serie di murales dislocati in cinque quartieri di periferia, Giambellino-Lorenteggio; Adriano-Padova-Rizzoli; Corvetto-Chiaravalle-Porto di Mare; Niguarda-Bovisa; QT8-Gallaratese. La particolarità di questo progetto, tuttavia, non si ferma qui: la street art del MAUA esce dalle pareti per arrivare sugli smartphone dei visitatori. Grazie alla app Bepart, infatti, chiunque, in diretta o dal pc di casa, può sperimentare l’emozione dell’arte in 3D semplicemente inquadrando con lo smartphone le immagini. A questo servizio si aggiunge anche la realizzazione di una mappatura cittadina fatta di 218 opere fotografate (oltre 200 autori) frutto di 115 ore di workshop e del lavoro di 150 ragazzi/e coinvolti sul territorio e 50 digital artist. Il MAUA nasce dal progetto Milano Città Aumentata promosso dal Comune lombardo tra i vincitori del “Bando alle Periferie” ed è stato realizzato grazie a una larga rete di partenariato che comprende: la cooperativa Bepart, come capofila, insieme al centro per la cultura e la creatività BASE Milano, ad Avanzi – Sostenibilità per Azioni, alla casa editrice Terre di Mezzo, alla scuola di fotografia e comunicazione visiva CFP Bauer, al laboratorio di design PUSH. e alla Fondazione Arrigo e Pia Pini che coinvolge bambini e ragazzi con patologie croniche o disabilità in attività artistiche e la piattaforma internazionale Meet the Media Guru.L’iniziativa ha lo scopo di riscattare le periferie urbane trasformandole in luoghi d’arte e di turismo. Visite organizzate si possono prenotare sul sito: bepart.net/maua-museum