Altri due siti italiani entrano nel patrimonio Unesco

Cracovia

È stata durante la 41ma sessione dell’organismo delle Nazioni Unite, a Cracovia, che l’Italia ha raggiunto ben 53 siti riconosciuti dall’Unesco. Così il Belpaese si presenta come la nazione al mondo con il numero più alto di luoghi inseriti nella lista Unesco seguita solo dalla Cina con 52, dalla Germania 42, e dalla Francia 41. Ad entrare sotto l’ombrello delle Nazioni unite questa volta sono le antiche faggete, boschi di faggi vecchi di 600 anni, sparsi sugli Appennini fra Lazio, Abruzzo e Molise. Accanto al bene paesaggistico viene riconosciuto anche quello architettonico, parliamo delle Opere difensive di Venezia che entrano anche loro nel Patrimonio dell’umanità. Queste strutture sono dislocate fra l’Italia, il Montenegro e la Croazia e dato tutte fra il  XVI e XVII secolo, durante la repubblica Veneziana. Le architetture sono di fondamentale importanza storica perché esprimo il passaggio dalla tecnica difensiva ignare delle armi da fuoco a quella moderna che con l’invenzione della polvere da sparo doveva farci i conti.

Dario Franceschini, ministro MIbact, così commenta l’entrata dei due siti nel patrimonio Unesco: «Questo importante risultato conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio Mondiale Unesco. Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla Lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale». Info: www.beniculturali.it