Google street view ha spento le sue prime dieci candeline. Il servizio della grande G che permette di visitare virtualmente tutto il mondo o quasi è sempre stato uno strumento che ha attirato gli artisti di ogni genere. Le dieci candele allora diventano un’occasione per ricordare i progetti che uniscono questi due mondi. Posto d’onore spetta sicuramente a Michael Wolf con il Series of Unfortunate Events che raccoglie immagini prese dalle camere di Google mentre casualmente immortalano fatti sfortunati come incendi di automobili, rovinose cadute e così via. The Nine Eyes of Google Street View è invece il progetto ancora in corso di Jon Rafman che con la stessa tecnica di Wolf indaga invece il rapporto umano con la sorveglianza, nove camere sono infatti quelle installate nella macchia fotografica sopra la Google car. Il lavoro A New American Picture sposta l’attenzione sulla crisi economica americana catturando fotografie di strade e soprattutto case abbandonate e distrutte sparse per il continente.
Più concentrato sul dato visivo è la ricerca di Halley Docherty che ha giustapposto gli scatti di Google con vecchi dipinti che rappresentano lo stesso panorama. Sulla storia si concentra anche Vacated di Justin Blinder che focalizza la sua attenzione su quartieri vicino New York in corso di gentrificazione, come erano all’inizio di Google street view e come invece sono adesso. No man’s land è il titolo del lavoro di Mishka Henner che fra Spagna e Italia raccoglie immagini di prostitute casualmente catturate dalla Google car.