Un’italiana all’Eliseo chiamata Emmanuel Macron per occuparsi di cultura. Claudia Ferrazzi, quarantenne bergamasca, già segretaria generale all’Accademia di Francia a Villa Medici a Roma, è stata anche amministratrice generale del Museo del Louvre dal 2011 al 2013. Una carriera nel management culturale, dunque, costruita tra le due Capitali di Italia e Francia. Prima della chiamata di Macron era nello staff milanese del sindaco Beppe Sala, ora farà parte di una cerchia ristretta di esperti e metterà le sue competenze al servizio della presidenza francese. La nomina coincidenza vuole sia arrivata proprio nei giorni in cui il Tar del Lazio ha deciso di sospendere l’incarico di cinque dei venti direttori dei musei scelti dal ministero della cultura. Sembra quindi sensata la scelta di Ferrazzi di fare le valigie per andarsene dove sicuramente per la cultura ci sono più possibilità di rinascita. Ironia della sorte ha voluto che Claudia Ferrazzi abbia fatto parte, insieme ad altri tre colleghi, della commissione presieduta da Paolo Baratta che ha scelto le terne dei nomi da proporre al ministro Franceschini, proprio quelle che ora il Tar ha rimesso in discussione.