Il Gruppo Astaldi e la cultura

”Il sogno e la missione, costruire per il progresso”. Se aprite il sito del Gruppo Astaldi trovate questo incipit la cui intrinseca ambizione dà certamente voglia di approfondire. E approfondendo si scoprono cose note e altre meno conosciute. Le cose note riguardano il core-business di questo gruppo. Astaldi è una impresa di costruzione globale, leader in Italia e tra le più affermate al mondo: ha costruito opere ciclopiche che vanno dal ponte a campata unica sul Bosforo, al più grande telescopio del mondo in Cile. E a guardare bene tra i tanti cantieri aperti si scopre che, dalla Russia agli Stati Uniti fino alla metropolitana sotto casa, Astaldi è un po’ dappertutto.

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La vicenda di questa azienda del resto è antica, parte dall’inizio del secolo scorso ed è lastricata di opere che effettivamente hanno fatto la storia di certi paesi e di certi popoli. L’autostrada del Sole, tanto per fare un esempio di casa nostra, fu costruita anche da Astaldi e – detto per inciso – fu completata tutta in quattro anni. Fin qui la parte nota. Quella meno nota, ma quella che a noi più interessa, è l’impegno di Astaldi verso la cultura ed il terzo settore. Anche qui la storia parte da lontano.

Maria Luisa Astaldi, moglie del fondatore Sante, è stata scrittrice, giornalista e collezionista di rilievo. I suoi salotti, divenuti leggendari, ospitarono alcuni tra i più importanti esponenti della cultura di quell’epoca. La sua collezione fu figlia di una forte passione verso l’arte moderna ma fu anche un elegante modo di sostenere gli artisti. Un approccio filantropico, dimostrato anche dalle continue donazioni: ad esempio la sua collezione d’arte, che andò al Museo Comunale di Udine, oppure la sua casa romana, donata al Fai. Oggi questa tradizione è stata fatta propria da Paolo Astaldi, attuale presidente del gruppo, e da sua moglie Marina. Si deve alla loro sensibilità, alla loro costante attenzione verso temi come la cultura e il terzo settore, al loro gusto per il bello se il gruppo Astaldi continua a caratterizzarsi per il suo impegno verso questi mondi. Ed è un sostegno solido, costante nel tempo, non esibito. Anche per questo meno noto.

Ma andando bene a cercare si scopriranno una serie di realtà che usufruiscono del sostegno degli Astaldi. Il Conservatorio di Santa Cecilia, la Fondazione Società del Quartetto, Luglio suona bene, la Fondazione Muse, il Teatro dell’Opera di Roma sono alcune delle realtà culturali sostenute dal Gruppo. Sul fronte del terzo settore spiccano invece gli aiuti dati a Telethon o all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Ecco, questa parte meno nota forse spiega meglio il senso dell’incipit. Per costruire il progresso bisogna avere una missione che nasca dal sogno. La missione concreta degli Astaldi è quella delle costruzioni. E dare infrastrutture adeguate, sempre più moderne ed efficaci è certamente uno modo per fare progredire i popoli. Ma la chiave d’accesso – come gli Astaldi premettono – è il sogno. Perché le grandi imprese nascono da grandi pensieri. E per i grandi pensieri ci vuole la cultura, ci vogliono gli artisti. Ecco come il cerchio si chiude.