Si conclude con Intuition, dal 13 maggio al 26 novembre, il ciclo di esposizioni di grande successo ospitate a Palazzo Fortuny e create dal grande collezionista, dealer e imprenditore belga Axel Vervoordt. L’esordio nel 2007, sempre in concomitanza con l’opening della Biennale di Venezia, con Artempo, poi In-finitum nel 2009, quindi TRA. Edge of Becoming del 2011, l’omaggio ad Antoni Tàpies nel 2013 e infine nel 2015 Proportio, premiata con il Best exhibition of the year. Tutte le mostre, a eccezione di quella dedicata al maestro spagnolo, sono state costruite intorno a temi di carattere filosofico, tra estetica e teoretica, attingendo dall’immensa collezione della Axel & May Vervoordt Foundation. Un catalogo infinito di opere d’arte e manufatti di pregio, che dalla preistoria giungono alla contemporaneità. Un ciclo destinato a restare nella storia, per coerenza progettuale, complessità dei contenuti, unicità della location e fascino degli allestimenti e che quest’anno volge al termine. L’ultimo capitolo di questa seria si ferma a raccontare la genesi creativa ed intellettuale, soffermandosi su quella folgorazione indicibile che guida lo spirito e la mente, tra sogni, telepatia, fantasia paranormale, meditazione, ipnosi, ispirazione del genio. Una mostra che intende esplorare il tema dell’intuizione partendo dai primi tentativi di creare una relazione immediata tra terra e cielo: dall’erezione di totem allo sciamanismo, alle estasi mistiche, dagli esempi di illuminazione nell’iconografia religiosa alla capacità di rivelazione divina del sogno, dimostrando come l’intuizione ha, in qualche modo, plasmato l’arte in aree geografiche, culture e generazioni diverse.
In mostra opere storiche, moderne e contemporanee, con nomi che vanno da Vassily Kandinsky a Paul Klee, da Kazuo Shiraga del gruppo Gutai a Pierre Alechinsky, da Günther Uecker a Lucio Fontana, da Mario Deluigi a Joseph Beuys, e ancora il surrealismo di André Breton, André Masson, Paul Eluard, le sperimentazioni fotografiche di Raoul Ubac e Man Ray, le opere su carta di Henry Michaux e Joan Miró, arrivando a figure cruciali dell’attualità come Susan Morris, Marina Abramovic, Anish Kapoor, Kimsooja, Berlinde De Bruyckere. Durante i giorni di apertura i visitatori saranno invitati a esplorare e sperimentare la fantasia paranormale degli artisti attraverso quattro rappresentazioni legate al sogno, la telepatia, e l’ipnosi della mente e del corpo realizzate da giovani artisti: Marcos Lutyens, Yasmine Hugonnet, Angel Vergara e Matteo Nasini. Per tutte le altre informazioni e sul calendario delle performance: fortuny.visitmuve.it