Dopo Helen Marten, ecco i quattro finalisti della nuova edizione del Turner Prize

Londra

Da settembre Hull ospiterà uno dei premi più importanti del mondo dell’arte, il Turner Prize. Istituito nel 1984, il premio, assegnato dalla Tate Gallery è diventato il più prestigioso riconoscimento internazionale di arti visive che mira a sensibilizzare e interessare per l’arte contemporanea. L’edizione annuale è in corso e i quattro candidati sono di età maggiore rispetto al solito. La Tate ha rimosso infatti il limite di età superiore di 50 quest’anno, riconoscendo che gli artisti possono sperimentare la ”scoperta” del loro talento a qualsiasi età. Da settembre l’esposizione dei quattro lavori selezionati si tiene presso la Ferens Art Gallery con accesso libero al pubblico fino all’8 gennaio.

Come sempre, il Premio Turner genera più domande che risposte, una buona cosa, sicuramente, quando si tratta di arte e cultura ma come premio d’arte più diffuso nel Regno Unito, certamente è anche il più discusso. Dalle mucche di Damien Hirst in formaldeide alla scultura a 16 piedi di Anthea Hamilton di un fondo nudo, le esibizioni provocative del premio generano sempre dibattito, spesso tornando alla stessa domanda: ”ma questa è arte?”. Ecco i quattro finalisti: Hurvin Anderson, di nascita inglese ma di origini giamaicane, con i suoi disegni e pitture che raccontano la storia dei neri, Andrea Buttner che lavora invece su una vasta gamma di media ribadendo il ruolo della tecnologia nell’arte, la professoressa d’arte contemporanea, e la più anziana nominata per il premio, Lubaina Himid che con l’arte combatte per i diritti dei neri e infine, Rosalind Nashashibi che fissa momenti ordinari in luoghi di guerre e disordini attraverso filmati e scatti fotografici. Dopo la vittoria nel 2016 di Helen Marten per il suo complesso lavoro scultoreo aspettiamo con impazienza chi sarà il vincitore di quest’anno. Info: www.hull2017.co.