Nei giorni della Biennale di Venezia si è sempre un po’ sperduti. C’è chi prima di partire prepara una lista delle cose da visitare, c’è invece chi preferisce improvvisare e lasciarsi guidare nelle interminabili inaugurazioni e chi si mette l’anima in pace, sapendo che non riuscirà a vedere neanche un decimo delle proposte sulla piazza. Può far comodo allora dare un’occhiata alla lista autorevole come quella condivisa da Hans Ulrich Obrist che ha annunciato qualche giorno fa cosa vale la pena vedere nei giorni della Biennale. Come riporta il sito di Sotheby’s, al primo posto per il super-curatore c’è Giorgio Mastinu, non una mostra ma una galleria veneziana che spazia tra disegni, stampe, fotografie, documenti e di cui Obrist segnala il prezioso bookshop e il proprietario che è sempre una fonte utile di informazioni su artisti e libri d’artista. Al secondo posto non poteva mancare neanche nel suo elenco la mostra di Damien Hirst, Treasures from the Wreck of the Unbelievable, giudicata addirittura “da non perdere”. Tra i “must see” anche la mostra alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Lucy McKenzie, artista scozzese che vive a Bruxelles. Nell’ambito di Viva Arte Viva, invece, Obrist segnala John Latham, artista inglese che attualmente è alla Serpentine Gallery con una retrospettiva. Si continua, poi, con due grandi italiani Ettore Sottsass e Alighiero Boetti, rispettivamente in mostra a Le Stanze Del Vetro e alla Fondazione Giorgio Cini. Tra le proposte più interessanti, Obrist cita anche il British Diaspora Pavilion, a Palazzo Pisani, che espone il lavoro di 11 artisti britannici che provengono da background diversi. Si chiude la lista con la mostra di Dayanita Singh: A Brief Biography by Herself. Soddisfatti? Provare per credere ma forse nell’appello vale la pena citare tanti altri progetti non citati.