Cinema e fumetti. Un connubio assai prolifico. Come nel caso di 30 giorni di buio, pellicola del 2007 diretta da David Slade – il sequel, tre anni dopo, porta la firma del regista Ben Ketai – con protagonisti Josh Hartnett e Melissa George. Il film è tratto dalla serie a fumetti (30 giorni di notte) ideata dallo scrittore Steve Niles e dal disegnatore Ben Templesmith, che Magic press edizioni pubblica in un unico volume (372 pagine, 25 euro) all’interno del quale c’è il trittico di storie che ha dato origine a una delle più spaventose epopee sui vampiri.
La trilogia – che comprende Trenta giorni di notte, Giorni oscuri e Ritorno a Barrow – rappresenta una lettura avvincente e poco impegnativa (nel senso migliore del termine), che coinvolgerà in particolar modo gli amanti del genere. La vicenda si svolge in un piccolo paese dell’Alaska, Barrow («la comunità più a nord di tutto il nord America, dieci miglia a sud di Point Barrow, dove prende il nome») in quel periodo dell’anno in cui il sole non sorge per parecchi giorni (la notte, appunto, dura trenta giorni).
Tutti i telefoni cellulari sono stati rubati e qualsivoglia sistema di comunicazione è stato messo fuori uso. Lo sceriffo Eben Olemaun – «che fa la sua corsa per trovare cibo e provviste come una macchina programmata per sopravvivere» – e sua moglie Stella cercano di fare luce su quanto sta succedendo. Ma chi può essere interessato a una piccola cittadina abituata all’oscurità e a temperature inferiori allo zero («il clima è artico a Barrow: le temperature vanno da freddo del cazzo a gelo di merda»)?
Destreggiandosi tra illustrazioni di assoluto livello, che rappresentano il vero e proprio punto di forza del volume, la trama ha il merito di far rivivere il mito del vampiro attraverso una chiave decisamente moderna. I trenta giorni di notte del titolo corrispondono a un angosciante e terrificante assedio vampiresco, con un susseguirsi di azioni fulminee dove è la parola ”splatter” a farla da padrone. Filo conduttore il colore rosso acceso del sangue («una notte senza fine e una riserva interminabile di carne e sangue»), che scorre a fiumi, 30 giorni di notte è una lettura decisamente sconsigliata (almeno ai meno coraggiosi) prima di spegnere la luce e di mettersi a dormire. Occorre dimenticare il Dracula romantico come quello interpretato da Bela Lugosi, perché nel caso del volume a fumetti i vampiri sono privi di remore, veloci e ben organizzati («l’invasione fu rapida e semplice. Alcuni degli abitanti, i cacciatori e i balenieri, i duri e i testardi tentarono di lottare. Ma non avevano speranza»). Perché gli esseri umani, che siano uomini, donne oppure bambini, si legge nel libro, «sono come bottiglie che aspettano di essere stappate».