Triumphs e Laments, il celebre fregio di William Kentridge imbrattato dai vandali

Roma

”Roma salvi la mia opera se l’ama davvero”. Così da Johannesburg, l’artista William Kentridge, guardando le immagini che gli arrivano dai social, lancia un appello per salvare il suo fregio dai writers. Triumphs e Laments, la grande opera site-specific del celebre artista sudafricano, è stata inaugurata neanche un anno fa in occasione del ”natale di Roma”. Per due giorni gli occhi del mondo erano puntati sulla città eterna che ha festeggiato la realizzazione dell’opera con due serate di performance tra musica e spettacoli, un vero corteo che ha fatto rivivere i personaggi dei murales portando in processione gli stencil utilizzati per la loro realizzazione.

Un lavoro durato quasi due mesi, utilizzando la tecnica della sottrazione, cioè pulendo tratti di muro dalla patina di inquinamento accumulata sui muraglioni nel tratto del Tevere tra Ponte Mazzini e Ponte Sisto. Un corteo poetico e tragico di 550 metri in cui sfilano novanta figure alte circa dieci metri. Un progetto su cui si è lavorato per anni, che ha fatto discutere e continua a far parlare di sé dopo la comparsa qualche giorno fa di alcune scritte vandaliche. Sono sigle, tag, messaggi più o meno chiari spruzzati con spray blu e rossi. Dopo tanti veti, un crowdfunding e finalmente l’ok dell’amministrazione cittadina, Kentridge ha affidato l’opera allo scorrere del tempo; prima ha dovuto combattere con le bancarelle dell’estate romana che minacciavano di coprire tutto, ora  deve vedersela con graffittari da quattro soldi. Il dibattito sulla street art è ancora aperto, un tema caldo che fa discutere soprattutto oggi dopo tanti atti di vandalismo. Ha davvero senso contrastare la natura dei murales, nati per esporsi ai rischi dell’ambiente urbano? Ha senso contrastare fenomeni atmosferici e insidie di vario genere, incluse aggressioni o normali stratificazioni? Il decadimento è messo in conto, come pure la sovrapposizione di altre opere, tag o scritte irrispettose. A questo punto che fare? Restaurare, sorvegliare o intervenire?