Non è sempre facile toccare un simbolo, tanto più se si tratta di una bandiera, in questo caso quella dell’Unione europea. Ci prova Corrado Veneziano, già autore del Logo 2015 del Prix internazionale televisivo della Rai e lo fa proprio nei giorni dell’anniversario dei sessant’anni del Trattato di Roma. Appuntamento dal 25 marzo al 2 aprile in via Reno 18 a Roma quando sotto la curatela di Raffaella Salato, lo stesso Veneziano presenta al pubblico tre installazioni per altrettante interpretazioni della bandiera europea. Attraverso un’analisi della simbologia il simbolo viene smembrato e rimontato utilizzando materiali diversi come scarpe di colore blu, celeste e verde acqua, salvagenti, copertoni, corone di fiori lacerati, nastri, funi e catene argentee.
«Manca – dice l’artista – un immaginario, un respiro, una voce che faccia sentire coesa e densa l’attuale Unione Europea. E dunque ho voluto utilizzare l’arte per ripartire, provocatoriamente, dall’unica dimensione simbolica esistente oggi: la sua icona, il suo marchio, il suo logo. Mi sento – continua Veneziano – tanto italiano quanto europeo, e non riesco a rassegnarmi all’idea che, a fronte di una unione economica e amministrativa, non ve ne sia una legata alla dimensione immateriale, simbolica, culturale».