Si chiama Eduardo Kac ed è il primo artista ad aver firmato una performance nello spazio. In collaborazione con l’astronauta francese Thomas Pesquet sulla stazione spaziale internazionale per sei mesi, lo scultore Kac ha ideato il lavoro pensato appositamente per essere realizzato nel cosmo. Intitolato Telescope Intérieur è pensato come una poesia spaziale. È stato proprio Pesquet ha realizzare a febbraio l’opera sotto le istruzioni dell’artista: su più fogli bianchi è stata scritta la parola moi, io in francese, che in assenza di gravità volavano sopra la terra in libertà ma confinati dalla struttura della stazione spaziale. «Il dispositivo immaginato da Kac – dice il professore di letteratura moderna e contemporanea dell’università di Bâle, Hugues Marchal – lancia una domanda agli specialisti dello spazio come a tutto il pubblico: che tipo di scrittura e quale esperienza di scrittura possiamo immaginare, non a proposito dello spazio, ma nel suo essere, con i suoi strumenti e i suoi vincoli?». Un film che racconta le origini del progetto, realizzato dallo stesso Kac, viene proiettato dal 24 al 26 marzo nel Cnes (centro nazionale di studi spaziali) per l’occasione del festival Sidération, evento dedicato alle immagini che hanno per soggetto lo spazio.