È pronto per uscire a fine estate il nuovo film di Ai Weiwei. Human Flow è il titolo del lungometraggio incentrato sulla crisi migratoria. Il lavoro dietro alla pellicola è durato 12 mesi di riprese in giro per il mondo fra la Grecia Bangladesh, Kenya, Gaza e la frontiere messico americana. Il film getta uno sguardo severo sulla situazione mondiale legata a queste tematiche e in particolare sugli Stati Uniti di Donald Trump. In un’intervista all’Afp l’artista dissidente cinese ricorda come «tutti possono essere rifugiati. Quella che chiamiamo la crisi dei rifugiati è di fatto una crisi umanitaria. Non importa chi può essere rifugiato, potreste essere voi o potrei essere io. Credo – continua – che il problema dovrebbe essere compreso da chi ha la fortuna di vivere in pace. Penso che la pace sia sempre una situazione temporanea, nessuno può essere certo di vivere sempre in pace». E non si risparmia sull’America di Trump: «La politica statunitense è triste e degradante, ha fatto molti passi indietro su molti aspetti». Info: http://aiweiwei.com