Atene ha detto no alla proposta di Guggi di utilizzare il Partenone come set di una sfilata. E questa è l’unica notizia certa, poi le informazioni si fanno contrastanti. Quotidiani greci riportano che la maison italiana aveva proposto 2 milioni di euro in lavori di restauro e più altri milioni in diritti per girare e promuovere il video della sfilata. Somme però che non sono mai state confermate dalla stessa Gucci che anzi dice proprio di non averne ancora parlato in questa fase dell’organizzazione. In ogni caso è stato il Kas, la commissione archeologica della Grecia, a rifiutate la proposta considerandola non adatta alla natura del monumento. «Non abbiamo – ha detto Dimitris Pantermalis, direttore del Museo che ospita i resti del fregio del tempio antico e le Cariatidi – bisogno di pubblicità. Il simbolismo del monumento sarebbe svilito usandolo solo come sfondo per una sfilata di moda».
Vero è che non sarebbe stata neanche la prima volta per il Partenone. Il monumento è stato infatti utilizzato più volte nel corso degli anni per campagne pubblicitarie per la Coca-Cola, Lufthansa e Verizon. Nel 1951 addirittura i suoi pregiati marmi hanno fatto da palcoscenico per una sfilata di Christian Dior. Ma forse erano altri tempi.