Artshell, parla Bernabò Visconti

Di Artshell si è parlato molto ultimamente: sviluppato nei locali della Fonderia Artistica Battaglia a Milano, propone una serie di servizi atti a migliorare e velocizzare le attività di gallerie d’arte e di altri spazi espositivi.

Come è nata l’idea di creare il programma?
«Milano offre un’interessante panoramica sul mondo dell’arte e da piccolo collezionista ho avuto modo di analizzare più da vicino i processi interni agli spazi espositivi. Sebbene si pensi che l’attività di una galleria riguardi principalmente la ricerca artistica e la vendita, le procedure svolte sono molteplici e ruotano in genere attorno alla gestione e all’aggiornamento dell’archivio di opere, insieme alla logistica e alla promozione ad esse collegate. Queste attività di contorno alla ricerca artistica non solo sono spesso molto lunghe e noiose ma richiedono programmi diversi per essere condotte. Ecco quindi l’idea di creare un programma capace di riunirle tutte, snellendone le tempistiche e rendendo persino piacevole svolgerle».

Qual è stata la risposta da parte del sistema artistico e quali sono i servizi ad oggi offerti da Artshell?
«La programmazione del software ha avuto inizio nel 2015 e ben presto mi è stato chiaro come quello degli spazi espositivi sia un contesto estremamente variegato, con al suo interno realtà dalle strutture complesse e diversificate. Penso infatti non solo alle gallerie ma anche a spazi no profit, archivi e fondazioni e alle loro diverse esigenze. Ciò che li accomuna tutti, comunque, è una forte identità personale che rende necessario strutturare Artshell come un programma in grado di soddisfare le esigenze con flessibilità e nel rispetto dell’immagine coordinata di ogni utente. La risposta da parte del sistema poi è stata ottima e da subito abbiamo ricevuto grande aiuto dagli spazi che hanno scelto di utilizzare Artshell, con disponibilità nel consigliarci circa le loro necessità. Ne è nata così una prima versione del programma capace di archiviare le opere attraverso una scrittura di dati molto semplice, di ricercarli con semplicità e di esportare di volta in volta le informazioni e le immagini che si desidera condividere. Il tentativo è quello di continuare a rilasciare periodicamente versioni aggiornate che si sviluppino attraverso i feedback dei nostri utenti».

Il 31 gennaio ha inaugurato alla Triennale di Milano la mostra Italia 1920-1945. Una nuova figurazione e il racconto di sé, che presenterà una selezione di quasi cento opere della collezione privata dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone. In che modo Artshell collabora a questo progetto?
«La Collezione Iannaccone è stata tra i primi enti a scegliere di utilizzare Artshell e, una volta ricevuta la proposta per un’esposizione nel museo milanese, il suo staff mi ha chiesto di riflettere sulla possibilità di potenziare la fruibilità dei contenuti in mostra. Questi ultimi, infatti, ormai interamente presenti nell’archivio creato con il software, hanno dato vita a una sorta di “esposizione virtuale”, che sarà disponibile sul sito web della collezione a partire dall’inaugurazione della mostra in Triennale, offrendo così approfondimenti circa la realizzazione e la storia delle opere presenti nella raccolta».

Questa non è la prima collaborazione trasversale all’interno del sistema artistico – durante Artissima, per esempio, c’è stata la partnership con la prima edizione di Dama.
«Sì, in effetti quello che il team di Artshell vorrebbe creare è un programma capace di fornire uno scopo ulteriore all’idea di archiviazione. Sono infatti tante le raccolte italiane che sarebbe bello mostrare più frequentemente – e a un pubblico più ampio – e speriamo quindi che l’iniziativa portata avanti con l’Avvocato Iannaccone possa essere stimolante per altri collezionisti. Questa poi è solo una delle possibili sfaccettature: se Artshell può divenire un valido ausilio per gli operatori del sistema nel trovare momenti di incontro e di scambio tramite il digitale, allora non voglio certo abbandonare questo atteggiamento “trasversale”».

Artshell è un software tutto italiano ma quali sono i progetti per il futuro?
«Personalmente, mi interessa molto l’Italia e partire da Milano mi è sembrato un ottimo obiettivo iniziale. Un traguardo importante sarebbe certo quello che Artshell divenisse standard europeo nel settore e credo che proprio la grande e variegata tradizione italiana di gallerie e archivi possa permettermi di creare un sistema di qualità valido anche all’estero. D’altronde mi piace pensare che un software capace di soddisfare le gallerie italiane nella loro specificità possa veramente affrontare anche il contesto europeo con grande efficacia». Info: www.artshell.net

 

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