miart 2017

Mancano poco più di due mesi a miart 2017, la ventiduesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per la prima volta da Alessandro Rabottini, già Vice Direttore nel 2016. La nuova edizione è stata presentata oggi alla stampa presso la sala conferenze di Palazzo Reale a Milano dove sono trapelati i primi dettagli: sono intervenuti l’assessore alla Cultura Filippo del Corno, Giovanni Gorno Tempini, Presidente di Fondazione Fiera Milano e il direttore, Rabottini. 
Miart avrà luogo dal 30 marzo al 2 aprile nei padiglioni di fieramilanocity dove saranno accolte 175 gallerie internazionali (+ 13% rispetto all’edizione 2016) che ancora una volta rappresentano il meglio dell’arte moderna e contemporanea e del design a edizione limitata. 
Una delle maggiori novità di questa ventiduesima edizione è rappresentata dalla sezione On Demand, una sezione “trasversale” le cui gallerie espongono, fra le altre, opere context-based e opere site-specific – come installazioni e wall paintings, progetti da realizzare, commissioni, performance, etc – ovvero opere che per esistere, hanno bisogno di essere “attivate” da chi le possiede, sottolineando in questo modo quanto l’atto stesso del collezionare sia una forma di cura, di progettualità e di responsabilità.

On Demand si aggiunge alle cinque sezioni che ormai caratterizzano miart: Established, che raccoglie 116 espositori suddivisi nelle sottosezioni Master, per le gallerie che propongono artisti storicizzati e Contemporary, dedicata alle gallerie specializzate nel contemporaneo; Emergent, dedicata a 20 gallerie internazionali focalizzate sulla ricerca delle giovani generazioni, di cui 13 straniere; Generations che raccoglie l’eredità della precedente sezione THENnow e presenta 8 coppie di gallerie nelle quali sono messi in dialogo due artisti di generazioni diverse; Decades che con le sue 9 gallerie propone un percorso lungo il Ventesimo secolo secondo una scansione per decenni, tracciando un racconto che enfatizza le due anime che definiscono miart – quella legata all’arte moderna e quella legata all’arte contemporanea – sostenendo in particolar modo l’arte storica di qualità in un momento di forte attenzione del mercato internazionale per l’arte del secondo dopoguerra; e infine Object, dedicata a una selezione di 14 gallerie attive nella promozione di oggetti di design contemporaneo concepiti in edizione limitata e fruiti come opere d’arte.

«Si precisa – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Filippo del Corno – e giunge a maturazione il modello dell’artweek milanese, sperimentato negli scorsi anni e arricchito quest’anno da una serie di inaugurazioni, aperture straordinarie, visite guidate, contenuti speciali ed eventi, realizzati in collaborazione con tutte le istituzioni pubbliche e private che aderiscono all’iniziativa. Una settimana dedicata agli appassionati d’arte contemporanea che mette in luce l’energia e la vitalità creativa di Milano, riaffermandone il ruolo di capitale della creatività contemporanea». 
Alcuni esempi della rinascita primaverile che coinvolgerà tutta la città sono: la personale di Santiago Sierra al PAC; per proseguire con gli opening delle mostre alla Fondazione Arnaldo Pomodoro all’Albergo Diurno di Porta Venezia; aperture straordinarie della mostra a Palazzo Reale dedicata a Keith Haring, una mostra dedicata alla scultura tra Ottocento e Novecento alla GAM e al Museo del Novecento il progetto Andy Warhol. Sixty Last Suppers e la presentazione del Premio Acacia 2017; una mostra su Pino Pascali alla Fondazione Carriero; progetti di Fondazione Prada Milano; fino ad arrivare alla piazza centrale della città con le vetrine d’artista realizzate da Paola Pivi per la Rinascente in piazza Duomo. 

 

 

 

 

 

 

Giovanni Gorno Tempini

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