Alla volontà e al desiderio di costruire, impegnarsi e volere fortemente creare un’Europa unita nel suo innegabile essere multietnica e culturalmente varia, può contribuire anche l’arte ed è ciò che accomuna le artiste che partecipano alla mostra Nord/Sud/Est/Ovest: Gisela Weimann, Angiola Bonanni, Marie Filippovová e Cristina Ataíde, mostra a cura di Roberta Melasecca che si svolge nello spazio Interno 14 di Roma. La multietnicità europea è qualcosa di innegabile nella contemporaneità, così com’era anche in epoche passate. Coniugando armonia e tolleranza, forza e delicatezza, sensibilità e fattualità, le quattro artiste provengono da quattro paesi diversi dell’Europa che rappresentano quattro possibili punti cardinali europei. Ognuna è un mondo a sé, ognuna ha una propria emotività e abilità creativa, ognuna si immerge in immaginari diversi che possono corrispondere a un immaginario comune nella libertà e nell’unicità che si sintonizza in una coniugazione ideale.
Rappresentante del NORD è Gisela Weimann di Berlino in Germania: utilizza vari medium pittura, incisione, fotografia, cinema, mail-art e installazioni, progetti multimediali, performance e arte pubblica, in un connubio tra immagini, poesia, testo, musica e danza. Rappresentante del SUD è Angiola Bonanni di Roma in Italia: segnata dalla partecipazione alla lotta antifascista in Italia e Spagna, dalla nascita del femminismo, oggi tocca tematiche sociali fondamentali come l’immigrazione o la situazione delle donne in paesi in cui la libertà è minacciata. Rappresentante dell’EST è Marie Filippovová di Brno in Repubblica Ceca: la sua ricerca si fissa sul punto come nascita, generazione e sviluppo della spazialità che in qualche modo si ricongiunge con tematiche inerenti alla natura umana. Rappresentante dell’OVEST è Cristina Ataìde di Lisbona in Portogallo: attraverso una lente puntata sulla natura, scaturita da storie e viaggi personali, giunge a creare una lente puntata sul tema dei migranti e dei rifugiati, e sul tema dell’identità persa, nuova o ritrovata. ”N/S/E/O – scrive la curatrice – nasce dalla volontà di costruire ponti, e scorgere e immagazzinare ricchezze dalle diversità culturali e sociali. L’unità non nasce dall’unitarietà e dalla globalizzazione, intesa come uniformismo e uniformità: è un percorso complesso che prevede il riconoscimento delle varietà culturali, non più come ostacoli, ma come occasioni di crescita, che permettono di ampliare orizzonti e sguardi”. La mostra è visitabile dal 18 al 28 gennaio. Info: www.facebook.com/Interno-14