Heim Just

Heim Just è il titolo della prima mostra personale romana dell’artista di Düsseldorf Fabian Herkenhoener, che in residenza nella Capitale ha realizzato tele, video e murales per la galleria T293Con un lavoro multiforme scaturito da un processo di realizzazione delle opere puramente performativo, Herkenhoener si presenta al pubblico della galleria T293 con la mostra Heim Just (letteralmente ‘appena arrivato a casa’), espressione in cui i concetti di arrivo e transizione rappresentano il senso della tensione tra le complessità del mondo esterno e l’intimità dell’artista. L’approccio alla pittura di Herkenhoener, infatti, oscilla tra la perdita di controllo e il tentativo di trovare nuovi punti di arrivo nella forma e nel significato delle parole. Una pittura, la sua, fatta di vernici, spray, polveri e materiali non sempre controllabili per la loro natura, in cui l’artista spesso affida lo sfondo alla casualità, stendendo sul pavimento pigmenti di colore per poi trascinare la tela, originando combinazioni uniche di colori e segni a cui associa combinazioni di caratteri. Con la tecnica surrealista del cut-up, utilizzata in letteratura da T.S. Eliot e W.Burroughs, Herkenhoener mescola poesie di Rimbaud, canzoni popolari, rap e suoi versi, in composizioni guidate dal gioco della casualità. Una costruzione delle parole spesso guidata formalmente da geometrie e autorialità, nelle tele come negli interventi a muro, tra i quali spicca un imponente murales ispirato a George Bataille realizzato all’interno della galleria. 

Nell’opera di Herkenhoener non c’è l’abbandono al caso, ma una tensione tra mondo interiore ed esteriore che lascia affiorare, attraverso il flusso di coscienza, le parole. Le lettere, legate non alla sintassi ma al modo in cui prendono forma sulla tela, formano parole che acquistano una valenza pittorica e visiva. Caratterizzate da una forte carica concettuale, nelle opere le strutture a griglia svelano le dinamiche mentali e i gesti del fare dell’artista, come la processualità della sua ricerca e della costruzione del dipinto, che superano l’obsoleto dualismo forma-contenuto. Completano la mostra due video girati a Roma, due performance, una realizzata per le strade di Trastevere e l’altra durante la realizzazione di un’opera, che mostrano i processi di realizzazione e distruzione della sua arte.

Fino al 27 gennaio, info: www.t293.it