Pistoia 2017

Gabriele D’Annunzio la definiva ”aspra”, ma Pistoia accoglie con gioia la nomina a Capitale Italiana della Cultura 2017. Le montagne idealmente la proteggono da Nord, i suoi vivaci vivai pulsano come un cuore verde. Nelle parole del sindaco Samuele Bertinelli, Pistoia «investe ordinariamente in politiche culturali più del doppio della media nazionale. Siamo convinti infatti che il sapere e la cultura siano i primi diritti di cittadinanza, lievito per la crescita e la formazione di cittadini liberi e consapevoli, di cittadini democratici. In questo senso la cultura rappresenta, in tutte le sue espressioni, la fonte ispiratrice di ogni nostra azione amministrativa”, la nomina appare quindi frutto di una quantomai attenta riflessione e analisi.

Le iniziative del programma del Comitato scientifico, composto da Giulia Cogoli, Virgilio Sieni e Carlo Sisi, abbracciano diverse aree di competenza e individuano il loro focus in nuclei differenti ma al contempo accomunati dal medesimo fil rouge: dall’arte alla musica, dall’antropologia al teatro, dall’animazione degli spazi urbani alle iniziative per i più piccoli e per la riscoperta del verde e del paesaggio: tutte le attività sono state pensate appositamente per condividere percorsi di riflessione con i cittadini e i visitatori e per dare vita a nuovi modelli di produzione culturale.

Nodo centrale del progetto di Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017 è sicuramente la rigenerazione urbana, volta a favorire un uso sempre più sostenibile del suolo: pochi centri in Italia possono infatti vantare, come Pistoia, l’esistenza di aree agricole ai margini della città storica. Ma uno spazio di grande rilevanza e attenzione è dedicato anche all’arte, tramite la promozione di importanti realtà preesistenti quali la Collezione Gori alla Fattoria di Celle, laboratorio creativo di arte ambientale nel quale hanno lasciato un segno artisti del calibro di Alberto Burri, Daniel Buren, Jean-Michel Folon, Anselm Kiefer, Robert Morris, Sol LeWitt e Claudio Parmiggiani, oppure una delle sedi più importanti della città, Palazzo Fabroni (vero e proprio Museo del Novecento e del Contemporaneo) che ospiterà le mostre Prêt-à-porter del pittore Giovanni Frangi, a cura di Giovanni Agosti (da 5 febbraio al 2 aprile 2017 e Marino Marini, passioni visive curata da Flavio Fergonzi e Barbara Cinelli (dal 16 settembre 2017 al 7 gennaio 2018), che dopo Pistoia volerà a Venezia alla Peggy Guggenheim Collection (dal 27 gennaio al 1 maggio 2018).

Altre esposizioni saranno dedicate a due figure emblematiche di Pistoia, l’architetto di fama mondiale Giovanni Michelucci e il missionario gesuita Ippolito Desideri: Le Città di Michelucci sarà ospitata dal 25 marzo al 21 maggio nelle Sale Affrescate del Palazzo Comunale, sarà articolata in quattro sezioni e permetterà di conoscere i progetti del poliedrico architetto, corredati di disegni, modelli, bozzetti e plastici; una mostra e un convegno approfondiranno la figura di Desideri, in memoria del terzo centenario del suo arrivo a Lhasa.

Parte integrante del programma è l’attenzione dedicata alla ricca offerta del sistema museale cittadino: in particolare il Museo Civico, (che raccoglie le più significative testimonianze dell’arte a Pistoia dal XIII al XX secolo) ospiterà dal 28 ottobre 2017 al 7 gennaio 2018 una mostra dedicata all’opera La presentazione di Gesù al Tempio del pittore settecentesco fiorentino Anton Domenico Gabbiani, mentre il Museo della Sanità Pistoiese, che sorge nella parte storico-monumentale del Ceppo e raccoglie una ricca collezione di ferri chirurgici appartenuti alla Scuola Medica Pistoiese, sarà ampliato nel corso dell’anno; sarà il turno anche di Palazzo Fabroni, che nel 2017 ingrandirà ulteriormente i propri spazi della collezione permanente. Pistoia si appresta dunque con fervore ad accogliere l’abbraccio della cultura.

Info: www.pistoia17.it