Le icone di Davide La Rocca nascondono trame nette, cromie che assomigliano a tocchi di colore meticolosi e precisi, calcolati proverbialmente a puntino. Il pittore è un artista che dipinge ciò che conosce molto bene, spesso in modo reiterato e sistematico, obbedendo alla logica di un vero e proprio codex: se Seurat dipingeva le domeniche alla Grande-Jatte tinte pastello o quelle passate al circo a osservare i trapezisti, La Rocca, con quello che potremmo definire un divisionismo del tutto contemporaneo, dipinge le icone del suo tempo, veri frammenti di vita che divengono peculiari per la sua ricerca.
Nella sua ultima personale Premier plan, in mostra alla galleria Natoli&Mascharenas nel Principato di Monaco fino al prossimo 23 ottobre, si evince chiaramente la passione dell’artista per il cinema come dimostrano una serie di lavori dedicati a Gattaca, la porta dell’universo lungometraggio firmato da Andrew Niccol, dove punti di colore come veri e propri pixel celebrano a tinte neon il volto patinato di Uma Thurman e Ethan Hawke: ecco che la rappresentazione del soggetto, l’icona, diviene un perfetto gioco di equilibri tra micro e macro nel quale non è ammesso sbagliare.
Concettualmente poi, è l’icona stessa a essere cifra stilistica dell’artista, che mescola abilmente la pittura alla passione per le inquadrature fotografiche, per i frammenti statici e patinati; ma La Rocca non disdegna neanche la pittura di genere, ne esalta anzi i soggetti blasonati, conferendo alle nature morte dal respiro ottocentesco una dignità contemporanea: si può quindi dire che la sua poetica sia un ibrido che scaturisce dall’esaltazione della pittura, mostro sacro da non abbattere, ma anzi fondere all’arte della fotografia e del cinema per una continua sperimentazione.
FIno al 23 ottobre; galleria Natoli&Mascharenas, Avenue de Grande Bretagne 8, Principato di Monaco; info: www.natolimascarenhas.com