Ai Weiwei. Libero?

Non c’è che dire, alla soglia dei sessant’anni, ovunque vada, Ai Weiwei fa ancora discutere. Stessa cosa per Christo, che per far accettare il suo progetto Floating Piers ha dovuto lottare un bel po’. Alla fine, però, c’è riuscito e sul risultato si è avuto poco da obiettare: ha portato parecchi soldi e ha fatto provare il brivido di camminare sull’acqua a centinaia di persone. Ora è il turno di Palazzo Strozzi, sulla cui facciata, per la mostra dell’artista cinese sono stati installati circa venti gommoni arancioni, e subito si è gridato allo scandalo. Firenze, in particolare, quando si tratta di far dialogare arte antica e arte contemporanea, ha sempre le sue riserve. Una pioggia di critiche si era abbattuta con violenza sul Pluto e Proserpina di Jeff Koons in piazza della Signoria, più tolleranza invece ci fu nei confronti di Jan Fabre. Ora tocca ad Ai Weiwei avere i riflettori puntati. Eppure dovremmo essere ormai abituati alle provocazioni dell’artista cinese, che, al di là del ludico, celano sempre un profondo impegno sociale e politico. Con la sua mostra Ai Weiwei. Libero, infatti, l’artista vuole richiamare l’attenzione sulla questione dei migranti: «Un problema attuale – ha spiegato l’artista – che rispecchia il mio lavoro, che riguarda sempre l’umanità».

La nobile causa, tuttavia, non ha fermato il dibattito e, sulla pagina Facebook di Palazzo Strozzi si possono leggere decine di commenti (non solo dei fiorentini) che etichettano l’installazione con toni di indignazione: Scempio, orrore, vandalismo e deturpazione, cagata pazzesca. A tentare di sedare la disputa, non solo gli altrettanti commenti in favore di Ai Weiwei ma è arrivata anche la dichiarazione ufficiale di Palazzo Strozzi: “Lo sappiamo, si tratta di un’installazione ‘forte’, difficile da ignorare, soprattutto perché si innesta su un palazzo rinascimentale. Ma potrebbe rappresentare un’occasione per la città di Firenze per portare l’attenzione sul tema della crisi umanitaria dei rifugiati grazie all’arte”. Fno al 22 gennaio per tutti sarà possibile farsi un’opinione, andando a vedere la mostra allestita a Palazzo Strozzi. La prossima volta, però, forse sarebbe meglio mettere nel titolo un bel punto interrogativo: Ai Wewei. Libero?

Dal 23 settembre al 22 gennaio; Info: www.palazzostrozzi.org/mostre/aiweiwei