La street art a Tor Marancia, la carica avanguardista del Gruppo Co.Br.A, la rivoluzione pacifica di Banksy. Ci voleva un barone siciliano di discendenza angioina, un monarchico cattolico liberalsocialista, un economista che senza guardare in faccia ad alcuno ha denunciato la pochezza della politica e l’insipienza dell’appartato amministrativo pubblico. Ci voleva Emmanuele F.M. Emanuele per fare qualcosa di rilevante nel panorama culturale di questo Paese. L’elenco delle cose fatte dalla Fondazione Roma in realtà è molto più lungo, perchè potremmo parlare di Andy Warhol a Roma e di Mitoraj a Pompei e proseguire con decine di altre imprese, ma quel che ci interessa non è soltanto la corposità dei progetti fi nanziati ma la qualità e la portata. La forza di Emmanuele Emanuele non sta nei soldi, ma nella visione e nella capacità di osare. Piaccia o no, a questo distinto signore che ancora va a caccia e voga sul Tevere occorre riconoscere il merito di aver fatto quello che sindaci, ministri e imprenditori non sono riusciti a fare. La mostra di Banksy a Roma è un evento di assoluta rilevanza internazionale, così come gli interventi nelle periferie romane. Citiamo Emanuele proprio perchè ha visione e capacità di progetto, perchè di fatto indica una strada. Dice che Roma e l’Italia possono osare, possono riprendere a scrivere pagine imporanti di cultura. È di questo che c’è bisogno. È su questa strada che stanno lavorando direttori capaci e motivati come Federica Pirani del Macro e Bartolomeo Pietromarchi del Maxxi. Così come stanno portando bene avanti le loro fondazioni e i loro territori personaggi come Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Miuccia Prada o Beatrice Trussardi. Gli sforzi di queste persone vanno plauditi e sostenuti. Ciascuno per la propria parte, tutti dobbiamo dare un contributo per riprendere una leadership che abbiamo perduto. Perché questo è il futuro, perché è qui che va il mondo intero. Noi, nel nostro piccolo, lo facciamo con il giornale che avete in mano, che come il sito è sempre dedicato agli emergenti, con il Talent Prize, il premio di riferimento dei giovani artisti contemporanei, e da ultimo con il mio Manuale semplice d’arte contemporanea, edito da Rubbettino, un libro appena uscito che ha per obiettivo il favorire la conoscenza dell’arte contemporanea.