Petra, il nuovo album di Aquino

Petra è il nuovo album di Luca Aquino e della Jordanian National Orchestra presentato il 23 luglio durante un concerto speciale all’interno del parco archeologico di Petra, nel sito chiamato Piccola Petra. Stessa location dove il disco è stato registrato a dicembre 2015, nell’ambito della campagna globale Unesco #Unite4Heritage, la campagna internazionale nata nel 2015 in Iraq, a difesa del patrimonio artistico e culturale mondiale. Il progetto scaturito dalla creatività del trombettista Aquino, riconosciuto tra i musicisti jazz di maggior talento in Europa, è frutto della collaborazione tra l’Ufficio Unesco Amman, Talal Abu-Ghazaleh Organization, e Petra Development and Toursim Region Authority. Abbiamo intervistato i due protagonisti di questa iniziativa multiculturale e coraggiosa che sta facendo parlare per le sue molte particolarità. Talal Abu-Ghazaleh, nato a Jaffa in Palestina nel 1938, pluridecorato fondatore di una corporate internazionale specializzata in servizi per la proprietà intellettuale, è il presidente e mecenate della Jordanian National Orchestra, istituzione che supporta da cittadino privato con passione e impegno esemplari. Aquino, classe 1974, alterna palchi importanti e collaborazioni prestigiose, come il concerto che lo ha visto condividere il palco dell’Olympia di Parigi con Sting, Noa, Richard Bona, Tore Brunborg, alla sua personale ricerca musicale fatta di riverberi naturali e di sperimentazione acustica in luoghi sorprendenti. Ci parlano in questa doppia intervista del progetto PETRA.

Che cosa ti ha spinto a intraprendere questo progetto, che cosa ti ha ispirato?
Talal Abu-Ghazaleh «Ho avuto l’onore di ricevere da Sua Maestà la Regina Noor (vedova del Re Hussein di Giordania nda.) l’incarico di presiedere l’orchestra nazionale giordana, ho dunque pensato che uno dei nostri compiti sia quello di promuovere e far conoscere i valori storici e culturali della Giordania attraverso la musica. Petra è uno tra i luoghi più rappresentativi della nostra storia, un simbolo di cui siamo orgogliosi».

Luca Aquino «I luoghi dotati di suoni naturali sono la mia passione. Inseguo da un po’ di anni i riverberi di chiese, grotte, conventi, cortili; qualche anno fa, dopo aver registrato un album in Macedonia in un bagno turco del ‘600, suonai in Giordania, invitato dall’Associazione Dante Alighieri per un piccolo tour. Dopo una notte nel deserto di Wadi Rum, ospitati nelle tende di un campo beduino, abbiamo visitato il sito archeologico di Petra e il mar Morto. Sono affascinato dal canto dei muezzin che si eleva dai minareti. Ogni volta che ho l’occasione di ascoltarlo mi colpisce come fosse la prima volta, anche ad Amman fu così. Ogni volta che vado a suonare in questa Nazione, vivo esperienze indimenticabili, sconvolto dai suoni e dai colori di quei luoghi. Sono ritornato ad Amman un anno fa e, dopo un concerto indimenticabile per duecento bambini, ho espresso a Sara Rella, manager della Jordanian National Orchestra, e Talal Abu-Ghazaleh il mio sogno di registrare un album a Petra, nel cassetto da cinque anni. Da lì abbiamo cominciato a immaginare e a lavorare su un progetto ambizioso che avevo in mente da un po’, e ora siamo qui, con un nuovo album e una nuova etichetta discografica giordana, la TAGI-Records, nata come progetto di sviluppo per sostenere l’industria musicale nella regione».

Qual è stata la sfida maggiore?
TAG «La sfida maggiore è stata quella di realizzare qualcosa di diverso, un progetto che diffondesse nel mondo il valore della cultura attraverso la cultura. Credo nella grande forza della musica in ogni ambito, ho pensato che avere con noi un musicista e compositore italiano di talento come Luca Aquino, l’ autore delle musiche dell’album Petra, fosse la strada giusta. Attraverso la promozione e la diffusione dell’album, possiamo contribuire a far conoscere il nome di Petra nel modo, soprattutto in nuovi network, per testimoniare come la Giordania sia un Paese ricco di Storia, Cultura e anche di Musica».

LA «Portare un generatore di corrente in mezzo al nulla e dialogare col vento del deserto».

Quale impatto futuro ti aspetti a livello regionale e internazionale?
TAG «La Giordania, sotto la guida di Sua Maestà Re Abadallah II, presenta al mondo una nuova visione e una nuova immagine del Paese, un Paese che non si limita ad avere le condizioni favorevoli per gli investimenti, dove ci sono a stabilità e sicurezza, La Giordania ci dice anche di appartenere con orgoglio alla comunità internazionale composta da Paesi di grande civiltà. Questa è per noi un’opportunità per dimostrare la nostra passione per la musica insieme all’amore per la melodia, la creatività e la cultura italiane».

LA «Petra è un messaggio di pace rivolto al mondo e se ne sta parlando molto».

Perché Petra?
TAG «Petra è un luogo unico, senza eguali, non è semplicemente un monumento o un luogo meta di turismo, Petra è storia. Petra è un cameo raro incastonato nella grande scultura del mondo. Tuttavia, il sito di Petra non è ancora adeguatamente pubblicizzato, si può fare molto di più per farlo conoscere».

LA «È tra i siti archeologici più affascinanti del pianeta, patrimonio Unesco di rara bellezza. Un luogo magico, incantevole e inafferrabile. Il teatro di una fiaba che parla di storia dalle sue facciate sapientemente intagliate nella roccia. Il Tesoro del Faraone toglie il respiro, uno spettacolo quasi inatteso alla fine di un budello di strada scavato tra pareti di roccia altissime. Una vertigine di bellezza e di colori che virano dal rosa, al viola, rosso, giallo, fino alle sfumature del nero. La memoria ripercorre le immagini di Pompei e gli scorci di Pantelleria e poi vaga tra i fiordi norvegesi. È ancora emozionante pensare che questi luoghi abbiano accolto la mia musica. Durante il concerto di presentazione del progetto a Little Petra, dal minareto vicino, si è innalzato il canto di un muezzin. Abbiamo intrapreso un duo che resterà tutta la vita nel mio cuore» .

Qual è il risultato della connessione tra musica e patrimonio culturale?
TAG «Il Paese che non ricorda e protegge e rispetta la sua storia non ha futuro. Dobbiamo essere consapevoli che i Paesi sono la diretta prosecuzione del proprio patrimonio culturale. Con questo progetto vogliamo dare risalto al patrimonio artistico e culturale della Giordania, non solo al cospetto della comunità internazionale ma anche agli occhi degli stessi giordani, testimoniando come in questo piccolo Paese risiede un tesoro fatto di storia dal valore inestimabile. Con la musica vogliamo anche dire a ogni giordano che può andar fiero della storia del proprio Paese».

LA «Nel caso di “Petra”, l’album è promosso dalla campagna internazionale Unesco #Unite4Heritage contro crimini del terrorismo nei confronti del patrimonio culturale, come risposta ai recenti attacchi al patrimonio artistico e culturale mondiale, sollecitando i cittadini di tutto il mondo a prendere posizione contro l’estremismo e la radicalizzazione. L’intero ricavato dell’album di un anno verrà devoluto al Petra Authority. C’è connessione in ogni forma d’arte e, solo dialogando, si cresce insieme, provando a percorrere un percorso creativo originale e non banale».

Perchè è importante supportare la musica oggi e in che modo?
TAG «Ho sempre detto che la musica per lo spirito è come il cibo per il corpo. La musica agisce con un processo di raffinamento dell’animo, forgiandone la morale, i pensieri, lo spirito. Per me la musica è essenziale come il cibo o come una medicina quando sono malato. Quando ho un problema che richiede concentrazione e chiarezza di pensiero, ascolto musica, da lì mi arriva la magia delle note: la risposta magica, la rivelazione su decisioni importanti, arriva mentre ascolto musica. Lo stesso accade quando sono triste o arrabbiato, la musica è il mio sollievo. Un altro messaggio del nostro progetto è che nella musica si può trovare un alleato di immenso valore. Ero un ragazzino di soli sedici anni quando iniziai a lavorare per un negozio di dischi in Libano, dove mi ero trasferito insieme alla mia famiglia come rifugiati dalla Palestina. All’inizio non sapevo nulla di concerti, arie d’opera, ma poi è nato il mio grande amore per la musica. La mia vita è stata benedetta dalla musica».

LA «È importante supportare la musica di qualità. Siamo stanchi di ascoltare futili motivetti estivi iniettati nella nostra mente, con violenza, da media poco coraggiosi».

Petra, Luca Aquino & Jordanian National Orchestra; Etichetta: Talal Abu-Ghazaleh International Records
Disponibile su Itunes e nei negozi di dischi dal 23 agosto. Info: www.lucaaquino.com, www.tagirecords.com