Pokemon Go, musei che li vogliono altri che li cacciano, cosa sta succedendo?

Firenze

Australia e Nuova Zelanda erano state scelte per testare il 5 luglio Pokemon Go. Il gioco più volte annunciato e rimandato era atteso da molti e nel giro di qualche ora, aggirando gli Ip, è stato scaricato da tutto il mondo tanto da essere all’alba del 6 luglio al primo posto delle applicazioni scaricate su tutta la terra. Il videogioco è realizzato dalla Nintendo in collaborazione con Google street view e permette di catturare Pokemon nelle strade della propria città. Non solo strade, ovviamente, ma anche in locali, alcuni ne hanno immediatamente approfittato, e fra strutture varie ad accogliere i Pokemon ci sono anche i musei. E qui arriva il problema.

Finché è il nostro Ministero dei Beni culturali a postare su Twitter l’arrivo dei Pikachu e compagni al museo degli Uffizi di Firenze, la situazione è ancora sottocontrollo ma quando arrivano delle polemiche dal museo dell’Olocausto a Washinton possiamo ben capire la mania del videogioco. Andrew Hollinger, direttore appunto del museo, ha segnalato la presenza di Koffing, un pokemon che emette gas velenosi, nei pressi dell’Auditorium del Museo dove vengono ricordati gli ebrei scampati alle camere a gas. Hollinger ha scritto quindi sul Washington Post chiedendo la rimozione del museo all’interno del gioco vedendola poco appropriata in una struttura che ricorda le vittime del nazismo, ma ancora non ha ricevuto risposta.

E se gli Stati Uniti, tolte le eccezioni, hanno accolto positivamente l’arrivo dei Pokemon, diverso è il caso della Russia dove una commissione sta valutando la pericolosità del videogioco. Anche qui infatti sono comparsi i personaggi della Nintendo anche qui in un museo, precisamente in quello del Gulag di Mosca. Il ministro delle Comunicazioni Nikolay Nikiforov ha allora subito espresso il sospetto che il gioco potrebbe essere stato creato con la partecipazione dei servizi segreti americani. Sui rischi legati alla possibilità di subire dei danni durante la caccia, invece, ci ha pensato la banca Sberbank sotto la figura di Maxim Chernin che propone assicurazioni gratuite.