”Software is fragile”, così si apre il sito promosso dalla francese Inria: Istituto nazionale per la ricerca nell’informatica e nell’automazione volto a creare una biblioteca di tutti i software mai creati, dal primo ad oggi. La tecnologia corre e molti sono i resti di un tempo anche recente che però sono stati velocemente soppiantati e rischiano di sparire per sempre. Il cuore del progetto è custodire tutti i codici sorgente di tutti i software del mondo, lo scopo, quindi, come un vero e proprio museo è quello di preservare questo patrimonio indispensabile per capire il nostro, seppur recente, passato e utile per progettare un futuro. Attualmente il sito creato appositamente più di 20 milioni di progetti di software, per un totale di 2,5 miliardi di file origine. ”Al giorno d’oggi – ha affermato Antoine Petit, presidente e ceo di Inria – i software sono al centro di tutte le attività umane, dalla medicina, allo svago, dalla comunicazione all’agricoltura. È quindi importante per Inria assicurarsi della salvaguardia di tutta la conoscenza relativa al software e metterla al servizio della società, dell’industria, della scienza e dell’istruzione. Abbiamo deciso – ha aggiunto – di lanciare il Software Heritage più di un anno fa e ne abbiamo dimostrato la fattibilità. Per distribuirlo ora a livello globale, è giunto il momento di aprire il progetto a un più ampio contributo sia nazionale che internazionale”.