Al via il Premio Strega

Roma

Una splendida serata finale con premiazione e tanto di ebbrezza e bottiglione gigante al sapore di Liquore Strega Alberti aspetta tutti. Tutti amanti della lettura, del dibattito, dei giornali e della editoria tutta. Aspetta l’intelighenzia letteraria editoriale italiana ma quest’anno attende pure l’esercito dei lettori, sia quelli forti sia quelli di best seller. Sì, perché alla fine sono sempre i titoli più esposti in vetrina a giocarsela tutta e fino in fondo la partita.

Il Premio Strega, quello ambito e quasi sempre prevedibile nelle sue sorti. Il Premio Strega, che dona brio a un settore boccheggiante, che riporta scrittori e giornalisti sotto i riflettori. Che riesce a guadagnare spazio nelle pagine di giornale, di una letteratura a volte stanca. Ma ogni generazione ha sempre detto così della sua presente e questo lascia sperare. Certo, tutti vorrebbero avere in poltronissima alla serata anime speciali e intelletti illuminati e illuminanti come le Bellonci, Spaziani, i Flaiano e tanti altri… E per i 70 anni di Premio Strega ci si soffermerà sulla storia e le radici del premio anche per designarne il futuro. La serata finale 2016 ha contorni più speciali del solito. Il gala arriva a celebrare il settantesimo compleanno di questa competizione che scalda gli animi dei solitamente solitari e appartati scrittori italici. Qualche idea nuova, riflessioni sulla fine o la rinascita di un mondo un tempo glorioso nel Belpaese, quello della cultura, della carta e della civiltà.

Sognando sempre uno scossone immane e una lettura più scioccante delle solite. Sognando il ritorno di qualche vero artista della penna, tratteniamo a malapena la curiosità di scoprire il libro eletto vincitore dell’anno e il suo papà o mamma. La novità estetica sarà invece la nuova sede dell’evento, conforme al desiderio del Premio di adornarsi di contemporaneità e di aprirsi alla grande e varia rete reale e virtuale di lettori.

Stavolta a ospitare la premiazione, il prossimo 8 luglio, sarà la Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. E a sfidarsi saranno Eraldo Affinati con L’uomo del futuro (Mondadori), il favorito Edoardo Albinati con La scuola cattolica (Rizzoli), Giordano Meacci con Il Cinghiale che uccise Liberty Valance (minimum fax), Vittorio Sermonti con Se avessero (Garzanti) ed Elena Stancanelli con La femmina nuda (La nave di Teseo)

Certo si perde un frammento importante del mosaico Strega, la mitica e fascinosa sede di Casa Bellonci al Ninfeo. Si perde quel sapore arcano classico e romano, per guadagnare in giovinezza, dinamismo estrema attualità, multimedialità di uno schermo maxi performante di un multiforme scenario come quello dell’Auditorium di Renzo Piano. Certi che l’unione fa la forza e che l’unione dei lettori si configura di per sé come Lobby. Lobby buona, onesta, informata; lobby sensibile e gentile. Ma tuttavia lobby forte e in perenne ascesa. La lobby dei curiosi, dei tanti Ulisse che hanno capito che la realtà quotidiana e vissuta non è sufficiente e s’arrischia oltre le Colonne d’Ercole. Gente convinta che Don Chisciotte non fece poi così male a inseguire i Mulini a vento e a credere nelle sue avventure.

Gente che, come dice il grande compianto nonché grande assente Umberto Eco, non si accontenta di una vita sola e attraverso i libri ne vive infinite. Talora contemporaneamente. E allora l’appuntamento è l’8 luglio. Con la certezza che la migliore lettura sarà sempre quella amica, cha apre un varco alla speranza, che lascia trapelare una verità sotto gli occhi e mai notata, che stimola la presa di coscienza e la voglia di vivere di più. Più intensamente, al massimo. Riga dopo riga, istante dopo istante