Un museo enorme e segreto è quello che viene custodito a Ginevra, invisibile ai più. Raccolti in container svizzeri, nei porti franchi, si stimano conservate opere d’arte dal valore inestimabile. Sono infatti circa 1,2 milioni i lavori che collezionisti privati comprano e trattano alle stregua di una qualsiasi merce acquistata per poi essere rivenduta a un prezzo maggiorato. Così, spesso, questi capolavori non escono mai dalle buie sale svizzere, tranne rarissime occasioni come le grandi retrospettive dedicate ai maestri dell’arte. Leonardo da Vinci, Klimt, Rothko, Picasso, Van Gogh, El Greco insieme a sarcofagi etruschi sono solo alcuni dei pezzi dei quali siamo a conoscenza. Un vero peccato per tutti, e verrebbe da dire anche per gli stessi collezionisti, che non possono ammirare questi lavori che hanno fatto la storia dell’arte. Del resto le agevolazioni fiscali, la tendenza generale a considerare manufatti artistici come lingotti d’oro e la crescita esponenziale delle case d’aste moderne e contemporanee spingono sempre più spesso collezionisti e non a stipare le proprie opere fra i container svizzeri. È pur vero che nessuno obbliga un proprietario di un’opera a doverla esporre per forza, tranne nei casi di richieste museali, ma anche per un artista forse non deve essere un piacere pensare che la sua opera non verrà vista da nessuno.