Oggi Keith Haring avrebbe 58 anni. Nato nel 4 maggio del 1958 in Pennsylvania da padre fumettista, e morto il 16 febbraio del 1990, Haring è conosciuto anche da quelli che di arte sanno ben poco. Nel 1976 si trasferì a New York per studiare alla School of Visual Arts e iniziò a interessarsi ai graffiti e murales, facendosi conoscere in città con i propri disegni. Ma è a partire dai primi anni Ottanta che Haring inizia a esporre i propri lavori, che circolarono anche grazie all’amicizia con Andy Warhol, artista che ne influenzò lo stile. Una meteora, quella di Haring, il cui successo artistico e commerciale è velocissimo, perché, già nel 1988, si trova costretto ad annunciare pubblicamente di avere l’AIDS che, solo due anni dopo, lo porta alla morte. Il successo di Haring si può facilmente rintracciare, oltre che nell’accattivante estetica neopop, nei temi da lui affrontati nelle opere che, ispirati alla vita quotidiana, toccano questioni di interesse comune di diverso tipo: dall’amore alla gioia e al sesso, ma anche dalla violenza, all’abuso e all’oppressione. Critico verso la sorgente società consumistica, analizza aspetti legati ai mass media e al ruolo che essi hanno sulla vita delle persone. Chissà cosa ne penserebbe della street artist del 2016.