Miart o la primavera

È oramai qualche anno che il periodo miart in città viene associato a un vero risveglio di primavera e di arte non solo relegato all’apertura della fiera ma anche di tutti gli eventi cittadini che fanno da cornice alla manifestazione. La fiera conferma la sua monumentalità: 154 gallerie internazionali provenienti da 16 paesi, 60 curatori da tutto il mondo coinvolti nelle differenti sezioni, nelle giurie e nei talk in una settimana di incontri, inaugurazioni, mostre ed eventi. Tra le maggiori novità di questa ventunesima edizione la sezione Decades che con le sue 9 gallerie propone un percorso lungo il ‘900 scandito per decenni e tracciando un percorso che enfatizza le due anime della fiera – quella legata all’arte moderna e quella al contemporaneo – sostenendo in particolar modo l’arte storica di qualità in un momento di forte attenzione del mercato internazionale per l’arte del secondo dopoguerra, in particolare italiana. Quest’ultima si aggiunge alle quattro sezioni che caratterizzano la fiera dal 2013, ovvero dalla direzione De Bellis: Established che raccoglie 99 espositori, Emergent dedicata a 16 gallerie internazionali impegnate nella ricerca di giovani artisti, THENnow presenta 8 gallerie che mettono a dialogo un artista storico con un più recente e infine Object dedicata al design contemporaneo esposto da 14 gallerie.

Tra gli eventi cittadini assolutamente da segnalare quello all’Albergo Diurno Venezia – antichi bagni pubblici dal meraviglioso sapore retrò – che ospita la mostra INNAMEMORIABILIAMUMBUM di Sarah Lucas, curata da Massimiliano Gioni e de Bellis. Lei, artista fuori dalle righe dal sapore femminista, è espressione di un’arte mirata a rompere gli schemi di pudore che impediscono di parlare del corpo: «Più che una mostra – spiega Gioni – un’incursione, nel segno della collaborazione quadriennale con miart, dove ogni giorno, nello spazio, succede qualcosa di diverso. Apre con le sculture di Lucas, il secondo giorno l’artista ha invitato Julian Simmons (suo fidanzato e musicista) a comporre una sorta di colonna sonora e il terzo giorno ci saranno una serie di video e film che vengono presentati in dialogo con una mostra meno statica, nel senso tradizionale, dove opere storiche e altre realizzate al momento, reagiscono liberamente all’ispirazione del luogo». E poi: a palazzo Reale la mostra per i 35 anni di Studio Azzurro, Immagini sensibili; apre in via Piranesi FM Centro per l’arte contemporanea; si festeggia a Base Milano la rivista d’arte “Le Dictateur” nel numero curato da Maurizio Cattelan. Coinvolti anche i Musei Civici, dal Museo del ‘900 al Mudec, tutti i siti della Triennale, Hangar Bicocca, Fondazione Prada e Fondazione Pomodoro: è primavera.

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