Il fumetto spiegato a mio padre

Altro che «tu chiedi chi erano i Beatles», come cantavano gli Stadio. Oggi le domande (e le risposte) sono spesso più singolari. Lo dimostra Nicola Andreani, classe 1984, dottorando alla Sorbona e all’università di Bologna, autore di un saggio fuori da coro ma decisamente attuale; un testo che, per sua natura, potrebbe sia partire da un’ipotetica domanda paterna sia dalla volontà, nel figlio/figlia, di condividere una passione. Il riferimento è a Graphic novel, il fumetto spiegato a mio padre (Nicola Pesce editore, 240 pagine, 9.90 euro), una corposa pubblicazione che guida il lettore alla scoperta di un universo davvero affascinante. Che cos’è un graphic novel? Si dice ”un” o ”una” graphic novel? Quali sono le principali graphic novel del mondo, quelle che proprio non possono mancare nella nostra libreria? Interrogativi ai quali Andreani risponde non solo con strumenti professionali – vive a Parigi, dove studia, lavora e realizza corsi di fumetto nelle scuole – ma anche facendo filtrare tutta la sua passione «per creare una biblioteca essenziale che tenga anche conto delle influenze tra autori e movimenti artistici», spiega.

Dall’Argentina agli Stati Uniti, dalla Francia al Belgio al Giappone l’autore sviscera le più importanti e curiose tradizioni del fumetto internazionale, indicando chi sono i grandi autori e quali le opere miliari. E l’Italia? Ovviamente è presente con un intero capitolo, dove vengono presentati – solo per citare alcuni esempi – gli affascinanti romanzi grafici di Guido Buzzelli, le evocative tavole di Hugo Pratt e Milo Manara, gli indimenticabili lavori di Andrea Pazienza. Degna di nota è la sezione dedicata all’oriente, dove sono soprattutto una certa tipologia di manga (Lady Oscar, Dragon ball, Lamù, Ken il guerriero) a farla da padrone, considerando chi ha attraversato l’adolescenza negli anni Ottanta o Novanta. Ma il fumetto è anche sinonimo di crisi editoriale, difficoltà di distribuzione, fuga di talenti. Tutti aspetti concreti dai quali Andreani non fugge, ma anzi affronta, in ogni sfaccettatura, per rendere davvero completo (e credibile) il lavoro svolto. In suo soccorso arriva anche Claudio Ferracci, presidente della biblioteca delle nuvole di Perugia (con la quale l’autore collabora da anni), che nell’introduzione del libro scrive: «Non è affatto vero che smontare un meccanismo lo rende meno affascinante. Questo volume è un viaggio, e come in ogni viaggio alla fine avremo visto molto di più di quello per cui eravamo partiti». Info: www.edizioninpe.it

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