«Se per ”mostra sul tema” si intende una rassegna sulle graphic novel, la differenza è che qui, per la prima volta, si va alle origini della narrazione estesa nei fumetti. La panoramica inizia dal capolavoro di Hugo Pratt Una ballata del mare salato, realizzato a partire dal 1967. Un’opera considerata dai critici come il primo, autentico romanzo a fumetti». Parole di Silvano Mezzavilla, curatore, con Paolo Marcucci, della mostra Fumetto italiano – Cinquant’anni di romanzi disegnati, in programma al museo di Roma in Trastevere fino al 24 aprile. Si tratta di una panoramica sull’arte del fumetto per portare all’attenzione del pubblico, appassionato e curioso, una serie di opere che, a prescindere dalla veste editoriale e dai generi, rientrano a pieno titolo (alla luce della qualità dei testi e dei disegni) nella categoria di romanzi. In questo senso Mezzavilla spiega che “dato il tema, abbiamo deciso che di ogni romanzo, dove possibile, andava esposto l’incipit, ovvero la sequenza delle otto/dieci tavole iniziali». Riprende il curatore: «Abbiamo compilato l’elenco delle opere, definibili “romanzi a fumetti”, realizzate in questi cinquant’anni, e compiuto una selezione individuando i lavori più rappresentativi, a seconda dei generi, delle epoche, degli stili e dei formati editoriali». Il risultato è una rassegna preziosa, che presenta trecento tavole originali, disposte in ordine cronologico e per la prima volta affiancate, di quaranta romanzi a fumetti scritti e disegnati da altrettanti autori di ieri e di oggi. Si spazia da Hugo Pratt ad Altan, da Guido Crepax a Gipi, da Igort a Magnus, da Milo Manara a Leo Ortolani, da Andrea Pazienza a Davide Toffolo a Zerocalcare, solo per citare alcuni nomi. Nota di merito è che la rassegna “Fumetto italiano” indaga generi narrativi molti distanti tra loro – romanzi d’azione, psicologici, biografici, storici, satirici, tratti da classici della letteratura, contenuti in un solo volume o seriali – ma che risultano suggestivi capitoli di un lungo, intenso racconto, dove immagini e parole sposano il linguaggio delle vignette. Un lavoro certosino il cui risultato è merito dei curatori ma anche dei consulenti scientifici (Daniele Barbieri, Sergio Brancato, Stefano Cristante, Enrico Fornaroli, Pier Luigi Gaspa, Giulio Giorello, Luca Raffaelli) «cui su deve la selezione delle opere e che – per età, esperienze e culture diverse – hanno trovato e condiviso la sintesi», conclude Mezzavilla.
Info: www.museodiromaintrastevere.it