Il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, su invito del Prof. Giovanni Scambia, direttore del Dipartimento della salute della donna e del bambino del Policlinico Agostino Gemelli, ha inaugurato oggi il Centro di medicina e di chirurgia ricostruttiva pelvica femminile. Si tratta di una nuova struttura d’eccellenza dedicata al trattamento delle patologie urinarie femminili e del dolore pelvico cronico in tutte le sue forme, mediante apparecchiature di avanguardia e grazie all’utilizzo delle più avanzate tecnologie. Il Centro, il primo in Italia che si occupa in maniera esclusiva di queste patologie e che sarà operativo entro un mese, è l’ennesimo fiore all’occhiello dell’ospedale romano. Diverse le patologie trattate nel nuovo centro: dall’incontinenza urinaria al prolasso genitale, dal trattamento delle cistiti acute e croniche, che rappresentano la seconda causa di malattie infettive nella donna e per le quali spesso le pazienti non trovano risposte terapeutiche adeguate con importanti riflessi negativi anche sul piano psicologico, fino ai disturbi del tratto gastro-intestinale inferiore. Un altro importante ambito in cui il nuovo Centro darà risposte alle donne sarà l’assistenza e la cura del dolore pelvico cronico in tutte le sue forme.
Ma, vi chiederete, che c’entra tutto questo con l’arte? Centra e molto. Giovanni Scambia è un luminare non soltanto perché è un ricercatore e un ginecologo di fama internazionale, ma anche perché è una persona capace di saper guardare oltre. In questo nuovo importante progetto per la tutela della salute della donna il Prof. ha infatti voluto inserire l’arte contemporanea organizzando nei corridoi del Gemelli una mostra affidata all’artista Giovenale, un pittore che è anche ginecologo e che nei suoi lavori ha la capacità di saper indagare sul dono e i valori della vita. La mostra, come ha detto Scambia alla Lorenzin, è un modo per andare oltre, per spingere medici e pazienti a superare se stessi nella ricerca della salute e della felicità. Un’occasione per impiegare l’arte come veicolo di analisi trascendentale, di ispirazione e di speranza. La mostra di Giovenale rimarrà aperta per almeno due settimane e le opere, donate dall’artista, sono in vendita per fini benefici.