Rodchenko fotografo, una mostra nella Svizzera italiana

Lugano

Intorno al 1920 fotografi e artisti cominciano a riflettere sul linguaggio della fotografia, ricerche che contemporaneamente la pittura rivolgeva verso se stessa approdando all’astrattismo. La fotografia era nata da tempo, ma da poco era riuscita a emanciparsi dalla pittura che la costringeva a una rappresentazione mimetica della realtà. Un periodo d’oro quindi per la disciplina, come dimostrano le fotografia di quanti cominciano a sperimentare con una tecnica fino allora inedita. Fotomontaggi, gomme bicromatiche, inversioni, riprese ardite per immagini distorte, diventano i nuovi strumenti del fotografo d’avanguardia. Acqua fresca per chi come Alexandr Rodčenko credeva che l’arte fosse arrivata al capolinea: «È tutto finito. Colori di base: Ogni piano è piano e non c’è rappresentazione».

L’artista si lancia con rinnovata ispirazione nel nuovo mezzo espressivo regalandoci scatti che di diritto sono entrati nella storia della fotografia. Trecento lavori in sono quelli selezionati per la mostra al Museo d’arte della Svizzera italiana curata da Olga Sviblova, che si svolge dal 28 febbraio all’8 maggio. Nel percorso incontriamo il lavoro fotografico di un artista che rappresenta in pieno l’avanguardia russa dei primi del Novecento, non solo attraverso le sue fotografie ma anche attraverso le sue sculturee aeree Info: www.masilugano.ch

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