L’artista londinese Emma Hart, classe 1974, è la vincitrice della sesta edizione del Max Mara Prize for Women, riconoscimento biennale dato in collaborazione con la Whitechapel Gallery alle artiste donne che offre loro la possibilita’ di un periodo di residenza di sei mesi, organizzato dalla Collezione Maramotti, in Italia tra Lombardia, Umbria ed Emilia-Romagna nel 2016. La Hart è stata la preferita tra altre quattro valide finaliste, Ruth Ewan, Ana Genovés, Tania Kovats e Phoebe Unwin e annunciata come vincitrice dalla direttrice della Whitechapel Gallery, Iwona Blazwick, durante la cerimonia di premiazione del 3 febbraio. Il suo lavoro ruota intorno alla ceramica, il video, la fotografia e il suono e la sua ricerca, include elementi autobiografici, ansie e dubbi personali. Il tema proposto dall’artista per il premio, difatti, ha come soggetto argomenti cari all’artista: il potere della famiglia, la ricerca delle tradizioni familiari attraverso simboli, beni e oggetti, messi in relazione con la cultura italiana, attraverso i quali la Hart intende mettere a nudo gli alti e bassi e le realtà quotidiane della vita familiare. Durante la residenza l’artista progetterà un nuovo progetto che verrà successivamente esposto in un’importante mostra personale alla Whitechapel Gallery nel 2017, prima di passare alla Collezione Maramotti di Reggio Emilia.