La vicenda delle statue dei Musei Capitolini coperte con il carton gesso per non offendere la sensibilità del presidente iraniano Rouhani in visita a Roma è diventato un caso di dominio pubblico. A cavalcare l’onda del dibattito sviluppatosi nei giorni scorsi intorno ai pro e i contro della decisione delle istituzioni italiane, la Fondazione Alda Fendi. La stessa stilista, infatti, ha manifestato l’interesse ad acquistare le due scatole costruite per nascondere le statue, sottolineando, malgrado tutto, l’inaspettata pubblicità che la vicenda abbia portato al museo romano: «Qualsiasi cosa si faccia contro la sordità del mondo nei confronti della cultura va bene – ha dichiarato Alda Fendi – anche un piccolo scandalo». Il progetto, che sarà intitolato Farsi, con un’installazione a cura di Raffaele Curi, servirà ad innescare una riflessione, soprattutto culturale, ribaltando quindi la questione della censura. Ancora una volta, in una logica simile a quella dei tendoni di Christo, il concetto alla base è quello di oscurare per mettere in risalto: «Quelle scatole sono meravigliose, l’Italia si può permettere di coprirle. E ogni volta è un parto d’arte: le scatole sono una vera installazione». Come si legge nel comunicato della mostra che sarà ospitata dalla fondazione: “Questa operazione dimostra la creatività degli italiani, portando un grande ritorno di immagine al museo”.