La Fondazione Merz di Torino presenta al pubblico la nuova monumentale installazione di Alfredo Jaar, il celebre artista di origine cilena. Che cento fiori sboccino, questo il titolo dell’opera, composta da un centinaio di ciclamini che i visitatori, in occasione dell’ultimo giorno di mostra (oggi fino alle 19:00), possono portarsi a casa come testimonianza. «La scelta è nata per incoraggiare la partecipazione e il senso di responsabilità di tutti – ha spiegato ieri l’artista – con questo gesto, il lavoro si espanderà all’infinito e l’opera si potrà dire compiuta». L’infinito è il simbolo che Jaar ha tracciato con i fiori completato dalla scritta al neon: «Che cento fiori sboccino» nello spazio esterno della Fondazione. L’opera è un riferimento alla campagna maoista del 1956, che incoraggiava la libertà di parola e di critica per promuovere la rivoluzione. L’opera è parte del progetto L’Albero della cuccagna. Nutrimenti dell’arte, la mostra diffusa sul territorio nazionale che coinvolge numerose istituzioni pubbliche e private a cura di Achille Bonito Oliva.