È da ieri che in Italia non si parla d’altro. Non solo, anche sui giornali internazionali sta facendo il giro la notizia che in Campidoglio i nudi dei Musei Capitolini (compresa la Venere Capitolina) sono stati coperti con pannelli bianchi per l’incontro a Roma tra Matteo Renzi e il presidente e leader religioso iraniano Hassan Rouhani. Una vera e propria censura, giustificata come “forma di rispetto alla cultura e sensibilità iraniana”. Pare che l’iniziativa sia stata presa liberamente dalle istituzioni italiane, senza alcuna richiesta esplicita di Rouhani, il quale ha dichiarato alla stampa: «È una questione giornalistica. Posso dire solo che gli italiani sono molto ospitali, cercano di fare di tutto per mettere a proprio agio gli ospiti, e li ringrazio per questo». Se una parte degli italiani condivide la scelta di non creare imbarazzo nell’ospite, la gran parte esprime il completo disaccordo «Coprire le statue ai musei Capitolini è un atto di enorme provincialismo da parte di un Governo che interpreta le relazioni internazionali in maniera assai singolare», dichiarano in una nota i parlamentari Pippo Civati e Beatrice Brignone; «Roba da matti», dice Matteo Salvini. Tuttavia non è la prima volta che si verifica un caso del genere: «A giugno dello scorso anno – ricordano I Radicali – vennero coperti i manifesti della mostra di Tamara de Lempicka per la visita del Papa a Torino. Allora nessuno si scandalizzò, oggi nessuno lo ricorda». Dalla stampa estera, intanto, c’è già chi ironizza sull’accaduto: scrive Le Figaro: “A Roma, comportati come i Romani, sembra che il detto abbia subito delle modifiche”, o ancora il The Guardian: “Roma copre le statue di nudi per evitare al presidente iraniano di arrossire”.